Mesola. Sarebbe stato perseguitato per cinque mesi interi dal suo vicino di casa. Auto danneggiata, tende da sole tagliate, colla alla porta, garage divelto. Tutti episodi che la parte offesa aveva ricondotto all’odiato dirimpettaio. tanto da far partire una denuncia dietro l’altra dall’agosto del 2011 al gennaio 2012. Aveva anche installato un impianto di videosorveglianza per la propria sicurezza. Ma l’unico effetto ottenuto – secondo la sua versione – sarebbe stato quello di spingere il vicino a intrufolarsi in casa sua un paio di volte, per cercare di svellere la telecamera e di rimuovere l’hard disk con le registrazioni.
E poi ancora ingiurie, minacce di morte… Una volta si venne anche alle mani, con l’odierno imputato che colpì lo sventurato con calci e pungi. Era il 26 settembre del 2011. Al pronto soccorso gli diagnosticarono lesioni lievi guaribili in 15 giorni.
Poi, nel gennaio 2012, ecco i vetri infranti alla finestre con dei sassi. Quest’ultimo episodio ha convinto il vicino a chiamare i carabinieri che, secondo la versione della parte offesa (rappresentata in giudizio dall’avvocato Massimiliano Sitta), troveranno frammenti di vetro attaccati alle suole delle scarpe del presunto stalker e nel tappetino dell’auto.
Da qui la denuncia per stalking che vede oggi imputato, difeso dall’avvocato Micaela Zannini, Angelo Bernardi, 47enne di origini milanesi residente a Mesola.
Per lui, dopo l’udienza filtro di ieri davanti al pm Alessandro Rossetti e al giudice Landolfi, il processo vero e proprio inizierà a metà maggio.
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