Due fratelli, Patrizia e Cristiano Eustachio, sono stati condannati a 8 mesi per appropriazione indebita. Il processo nasceva da una scrittura privata (la cui genuinità era messa in dubbio dal legale dei fratelli, l’avvocato Pasquale Longobucco) fatta da padre dei fratelli che prevedeva la cessione post mortem di una quota di immobile da mettere all’asta (si parla di 300mila euro) in favore di un noto avvocato del foto di Bologna, Corso Buscaroli, e del padre, Pietro (difesi dall’avvocato Alessandro Pellegrini del foro di Bologna). Scrittura ma la scrittura non venne rispettata.
In quel frangente, tra gennaio e giugno 2010, si inserì anche una denuncia per stalking a parti inverse, visto che l’avvocato Buscaroli (condannato poi a 4 mesi – vai all’articolo) tempestò di telefonate ingiuriose e minacciose” i due fratelli, proprio in ragione di pretese creditizie non rispettate.
Al termine della discussione il pm onorario Anna De Rossi aveva chiesto un anno e mezzo di condanna. Il giudice Landolfi ha deciso per otto mesi.
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