di Lara Marzocchi
“La chirurgia toracica e addominale, assume un ruolo impattante nella nostra realtà ospedaliera, in virtù del fatto che il gruppo di questo comparto operativo brilla per eccellenza e professionalità”. Così esordisce il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera, Gabriele Rinaldi, specificando l’impegno di cui la struttura sanitaria ha dato dimostrazione: “Fino allo scorso anno, l’equipe contava 5 medici strutturati e 4 precari, l’azienda è riuscita a strutturare altre due unità, a dimostrazione della volontà di stabilizzare questo reparto”.
L’idea di un affaccio alla chirurgia robotica resta invece un riserbo, in quanto il bilancio costi\benefici sembra ancora non far tornare i conti in pareggio.
Il professor Giorgio Cavallesco, attuale direttore della struttura complessa di Chirurgia Generale e Toracica, si esprime con entusiasmo riguardo al nuovo gruppo di giovani chirurghi: “L’età media di questi professionisti è di 42 anni, molto giovani se li si contestualizza in un ambito medico, ma ci si trova di fronte a chirurghi autonomi e capaci, preparati nel loro settore. Molta strada si è fatta da quando il fondatore del gruppo, il professor Rossotto, si è dedicato con impegno e sapienza alla professione, e altrettanta se ne dovrà fare per mantenere alti i nostri standard”.
Cavallesco vanta un curriculum di rispetto, dal punto di vista operatorio esegue interventi di chirurgia oncologica avanzata, spesso abbinata alla chemioterapia intraoperatoria, utilizzando sia la tecnica convenzionale che video-assistita: “A partire dagli anni ’90, la chirurgia mininvasiva laparoscopica (cosiddetta dei 3 tagli), si effettuava con parsimonia e quasi esclusivamente per gli interventi di colecistectomia, ora non è più un eccezione, infatti circa il 70% dei casi di tumori addominali vengono trattati con questa tecnica, con un conseguente minor trauma per il paziente, una maggiore sicurezza da parte del chirurgo e una degenza con tempistiche nettamente inferiori; con i posti letto ridimensionati – ricorda Cavallesco – e le risorse attualmente limitate, occorre utilizzare in maniera proficua tutte le tecnologie a nostra disposizione. Gli interventi in laparoscopia, essendo meno pesanti per il degente, consentono un turnover molto veloce”.
“Con l’approdo a Cona, occorreva rivalutare i nostri metodi lavorativi, che non avevamo quando eravamo ospitati nella struttura di Corso della Giovecca”. Questa la valutazione del dottor Gabriele Anania, specialista in chirurgia laparoscopica e mininvasiva tradizionale e avanzata. “Bisogna essere aperti alle novità e alle nuove tecnologie e a noi piace essere innovatori nei percorsi che intendiamo intraprendere. Nel trattamento dei tumori del colon-retto – prosegue Anania – ci deve essere l’integrazione di più specialisti, come l’anatomopatologo, l’oncologo e il chirurgo, infatti questo carcinoma, deve essere trattato, prima dell’intervento di resezione, con un ciclo di radioterapia curativa e, in questo processo, la struttura di Cona favorisce la collaborazione tra tutti noi specialisti, in un’ottica che vede il paziente come primo fruitore di questa innovazione”.
A Ferrara è stata riconosciuta, durante l’ultimo convegno a Vienna, una competenza particolare nel trattamento dei tumori del colon-retto, per questo motivo il 28 marzo, si terrà un convegno su questi temi presso l’ospedale Sant’Anna di Cona.
Il dottor Mirco Santini, dirigente medico in chirurgia generale, sottolinea l’ultima novità in campo medico-tecnologico: “Il passaggio a Cona è stata una svolta, anche da un punto di vista tecnologico, i monitor che utilizziamo per gli interventi in laparo, hanno una definizione di 4k, maggiore di 4 volte rispetto ad un comune televisore, e producono immagini di alta qualità, utilizzabili sia per fare didattica, ma soprattutto per eseguire interventi con il massimo della visibilità, della precisione e della professionalità. L’elevata informatizzazione unitamente al dipartimento Ict (information communication technology) – conclude Santini – hanno permesso a noi medici di seguire il paziente in ogni momento con tutte le informazioni sulla sua cronologia sanitaria, come succede con le lettere di dimissioni sanitarie, che il medico di medicina generale si trova comodamente sul pc il giorno dopo che il suo assistito è stato dimesso, con un notevole risparmio di tempo e tutti i vantaggi che ne derivano per il paziente”.
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