Cronaca
12 Marzo 2013
Il segretario: “Vogliamo solo parlare con la gente, non esacerbare gli animi”

Torna in città il camper del Coisp

di Redazione | 2 min

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A spiegare che l’iniziativa “non vuole essere critica nei confronti di nessuno né tantomeno gettare discredito sulla morte di un ragazzo di 18 anni” è il segretario provinciale del sindacato, Fabio Toscano. “L’intento è dialogare con la cittadinanza e affermare che la Polizia di Stato, e nello specifico i poliziotti condannati nel processo Aldrovandi, a livello di tribunale di sorveglianza sono stati trattati in maniera diversa da qualsiasi delinquente comune”. Il riferimento è al diniego di pene alternative per un delitto colposo, come quello di cui devono rispondere i quattro poliziotti pregiudicati.

Dichiarazioni che si discostano dall’ormai famoso volantino nel quale Federico veniva definito “drogofilo” e si limitava la colpa degli agenti nell’aver incontrato il diciottenne quella mattina (leggi). “I quattro colleghi – prosegue Toscano – sono stati condannati per omicidio colposo a tre anni e mezzo e rispettiamo quella sentenza; come poliziotti dobbiamo essere i primi a tenere in considerazione i verdetti dei tribunali. In quel volantino, che ho redatto io, non volevo far ritenere che la colpa fosse unicamente quella di aver incontrato Federico”.

Quello che chiede il Coisp, a conti fatti, “è parlare con la gente, non esacerbare gli animi, non creare una nuova versione dei fatti. Questo ci serve a chiedere con più forza un protocollo di intervento per situazioni come quella di via Ippodromo”. Un iter già avviato, che vuole affiancati alle volanti anche personale sanitario. “Questo a tutela della cittadinanza, dei poliziotti e di chi possa trovarsi in situazioni simili”.

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