S.Maria Maddalena. Il giorno della festa della donna o meglio della giornata mondiale della donna, Parole d’autore ospita Luisella Costamagna con un libro proprio sulle donne. Noi che costruiamo gli uomini racconta dieci storie di donne comuni che sono diventate artifici del loro destino. La sala del teatro don Gino Tosi è gremita quando la famosa giornalista entra accolta da un caloroso applauso. Spiega al pubblico come le è nata l’idea di scrivere questo libro “ Mi è venuta tra le mani una indagine della Nielsen di un paio di anni fa, sulla condizione femminile in Italia. Mi hanno colpito i risultati di questa indagine. La percentuale delle donne italiane che pensano che si debba stare a casa a occuparsi di casa e figli è superiore a quella della Spagna. Inoltre da questa indagine esce che molte donne italiane sono convinte che sia giusto che l’uomo guadagni di più e che debba lui fare politica. Allora ho scelto di raccontare storie che dimostrassero il contrario”.
Racconta che nello stesso periodo dell’indagine Nielsen in Italia si svolse la grande manifestazione “ Se non ora quando” che portò nelle piazze italiane milioni di donne al di là della loro appartenenza politica.
“ Ho deciso di raccontare dieci storie di donne comuni, eccezionali nella loro quotidianità”. Storie molto diverse, ma che hanno il denominatore comune che quelle donne ce l’hanno fatta. Non tanto nella realizzazione professionale, ma nella realizzazione personale, nella consapevolezza delle proprie capacità.
E allora racconta a un pubblico attento la storia di Bruna, una storia di violenza da parte del “principe azzurro”, che si è rifatta una vita diventando responsabile di un centro antiviolenza. La vita eccezionale di Cecilia, una giovane ottantacinquenne, che la costa magna definisce una donna “segui la tua natura”. Una donna che ha attraversato il novecento scegliendo sempre con consapevolezza, da attrice e da madre.
Spetta all’attrice Roberta Pazi leggere la storia di Caterina. Una storia normale di una donna realizzata senza figli. Che deve combattere contro il luogo comune che si può essere donne al cento per cento senza essere madri. Con consapevolezza e serenità Caterina ha fatto quella scelta. Al termine della lettura il pubblico applaude con convinzione. “ In realtà” dice la giornalista “ in ognuna di loro c’è un po’ di me, il gusto per la sfida, il mettersi in gioco, il seguire la propria natura, il cercare di piacersi guardandosi allo specchio”. “Certo” conclude Luisella Costamagna “ la strada è ancora lunga, ma deve essere perseguita: Ad esempio in politica, io sono concettualmente contro le quote rosa, dovrebbero arrivare i migliori, siano donne o uomini, ma nella nostra situazione , ben venga questa imposizione se ci permette in questo momento contingente di forzare un riequilibrio che è necessario”. Le domande del pubblico vertono principalmente, ed era scontato, sul successo elettorale del movimento 5 stelle. La giornalista nelle risposte è chiara “ Non bisogna demonizzare gli atteggiamenti di Grillo e del 5. Sono stanti un momento di rottura importante che ci porterà a ripensare i rapporti politici ma anche i rapporti con i mezzi di comunicazione, che in passato non sono stati proprio cristallini”. E’ convinta che non bisogna temere una deriva anti democratica ma cogliere i momenti novità che hanno portato nelle piazze italiane milioni di italiani. “ Cosa succederà non lo so, ma certo non potrà essere come prima nella cristallizzazione politica”. “Un passo che potrà dare i propri frutti” conclude la giornalista “ è la massiccia presenza, per la prima volta, in Parlamento delle donne, oltre il 30%. Chissà che non sia l’inizio di un modo più femminile e solidale di gestire la cosa pubblica”.
La solita fila di persone che vogliono farsi autografare il libro o semplicemente scambiare due chiacchiere con Luisella Costamagna chiude una serata intensa e piacevole.
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