Lettere al Direttore
4 Marzo 2013

Il Re è nudo

di Redazione | 2 min

Una fiaba trovata, letta e riletta durante le scorribande nella biblioteca della mia infanzia, la biblioteca della mia scuola elementare. La fiaba del “Re Nudo”.

Per chi non la conosce è la storia di un Re noto per la sua: arroganza; per l’iraconda gestione dello stato e dei suoi sudditi e per la sua totale sordità ad opinioni contrastanti. Comprimari nella narrazione: un sarto astuto e truffaldino e la sincerità inopportuna di un bambino. La fiaba narra del Re che commissionò al sarto un vestito che in eleganza e preziosità non temesse rivali. Il sarto, consigliato da un sogno, finge di confezionare il vestito commissionato e alla prova generale, con una parlantina ed una faccia tosta degne dell’italico “nano portatore di democrazia” convince il Re di stare indossando un vestito senza rivali come: eleganza, preziosità della stoffa, taglio e comodità. Tutto ciò lasciando indossare al Re solo l’aria che lo circonda. Nella corte, presente alla prima uscita del Re con il nuovo abito, nessuno ebbe il coraggio di svelare la truffa. Impauriti dalle conseguenze e dalla possibile ira del Re, la corte trasmise al popolo l’ipocrita bugia di un vestito degno di un dio, creando aspettative e curiosità nei sudditi. Alla Reale cavalcata verso il castello d’estate il Re indossò l’abito, contro il parere dei suoi consiglieri, lasciando esterrefatti i sudditi mentre cavalcava in costume adamitico. Anche in questo caso nessuno ebbe il coraggio di proferir parola, temendo la reazione indispettita del Re e tutto continuò come sempre fino a che un bambino di 5 anni, salito sulle spalle del padre per vedere meglio gridò “Il Re è Nudo!!!” avviando un’ondata di risa e lazzi tra il popolo tale da costringere il Re, ora rosso come un peperone e cosciente della propria stupidità, a battere in ritirata nel castello appena lasciato.

Mi scuso per l’ovvietà e quasi banalità dell’accostamento ma, a volte, l’ovvio è più esplicativo del raffinato. I nostri soloni della politica forse si rendono conto che la gente comune che sta per entrare a palazzo con l’ingenuità del bambino scoprirà la loro pochezza e non solo, ecco perchè cercano di mettere in campo tutte le risorse di cui credono di disporre per schermarsi, ma forse stavolta, come avviene nelle favole, la morale verrà a galla. Io personalmente lo spero

Luca Lolli

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