Ferrara, prorogate fino al 9 dicembre le misure antismog
Le misure emergenziali antismog attive dal 4 dicembre proseguiranno fino al 9 dicembre, alla luce del nuovo bollettino Arpae che prevede sforamenti nelle Pm10
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Ambrogio. Per gli abitanti della zona è ormai “il geyser” di via Salmastri. In un fondo privato, appena fuori dell’abitato di Ambrogio, nel Copparese, è spuntato da alcuni giorni un getto di acqua calda. I primi timori vertevano sul fatto che potesse essere una sorta di spia naturale per eventuali eventi sismici. Dopo una serie di analisi però l’allarme sembra essere rientrato e l’ipotesi più plausibile al momento è quella di una ingente fuoriuscita di metano. Del fenomeno si sta occupando da giorni l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia che ha già compiuto dei sopralluoghi per studiare il fenomeno.
“Si tratta di una fuoriuscita di fluidi, un mix di acque saline calde con bassa conducibilità elettrica e molto metano”. Questa la prima diagnosi che ne fa Fedora Quattrocchi, dirigente di ricerca dell’Ingv, responsabile unità geochimica fluidi, stoccaggio geologico e geotermia. La ricercatrice si trova sul posto per monitorare ancora una volta il ‘geyser’. “Non si tratta di un pozzo – avverte Quattrocchi -, ma di una frattura nel terreno che si è manifestata il 19 febbraio”. La ricercatrice ammette che “la zona è interessante” perché è sede di faglie sismo genetiche che si trovano a ridosso della ‘dorsale’ dell’Emilia, “in un tratto del corridoio dove non si registrano terremoti negli ultimi anni; l’ultimo in ordine di tempo risale al 1956, con magnitudo 4.8/4.9”.
L’equipe dell’Ingv sta indagando sul fenomeno in collaborazione con l’Università di Ferrara, “perché potrebbe essere collegabile a una possibile evoluzione sismo genetica”. La ricercatrice vuole evitare però inutili allarmismi: “il mio gruppo si occupa di studiare questi effetti sul terreno perché spesso possono essere connessi con un’evoluzione del campo di stress di sismogenicità”. In parole povere, eventi come quello di Ambrogio spesso presagiscono futuri terremoti, ma “anche se in letteratura ci sono molti precedenti di questo tipo, la casistica è molto complessa e previsioni è impossibile farne”. Insomma, “non possiamo escludere terremoti ma non li possiamo prevedere: il sintomo è importante ma non significa da solo una correlazione diretta con un sisma”.
Nella zona si è verificata anche una anomala moria di pesci, segnalata giovedì sera alle 23. Non solo, nei mesi scorsi – a quanto si apprende – identico fenomeno è avvenuto nel portuense, tra Portomaggiore e Consandolo. Anche in quell’occasione dal suolo è fuoriuscito un getto di acqua calda salina. Questo nei mesi di settembre e ottobre. “È da circa un paio di anni – aggiunge Quattrocchi – che si registra in queste zone, come quella del Copparese, la presenza di acque più saline che in passato. Vogliamo capire il perché”. Nel sottosuolo della zona anni fa vennero scoperti pozzi di metano dai quali alcuni residenti si approvvigionavano per uso domestico. Il fatto che nel sottosuolo si trovi tale sostanza “non è quindi un mistero”.
Dall’assessorato alla protezione civile della Provincia di Ferrara era arrivata una prima conferma. “Stiamo monitorando la situazione – rivela l’assessore Stefano Calderoni -; al momento l’unica certezza è che si tratta di una sorta di fontanazzo con acqua calda a bassa conducibilità elettrica, tipica delle falde profonde”.
Tutto questo fino a metà pomeriggio di oggi. Poi arriva la nuova notizia, certamente più tranquillizzante. La Provincia fa sapere che la segnalazione del fenomeno è arrivata anche all’Unmig di Bologna (l’Ufficio nazionale minerario per gli idrocarburi e le georisorse collegato al Ministero dello sviluppo economico), che ha incaricato la ditta Grillanda di Ro Ferrarese di controllare se si tratta di una fuoriuscita di metano da un vecchio gasdotto. La zona è vicinissima infatti al “Pozzo Ambrogio 7”, attivo fino agli anni ’70. “L’ipotesi più probabile a questo punto – interviene nuovamente in seconda battuta Calderoni – è che l’usura abbia danneggiato la vecchia conduttura che potrebbe aver ceduto e provocato questa fuoriuscita. Un episodio a questo punto non collegabile a quello di Portomaggiore e Consandolo”.
Le indagini a ogni modo continueranno anche domani. In via precauzionale la Provincia ha fatto recintare l’area e installare sul posto un cartello di divieto di utilizzo di fiamme libere.
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