Ha parlato la moglie in aula. È stata lei a denunciarlo dopo che la figlia, nel gennaio del 2010, le raccontò di cosa le faceva subire il padre. Un uomo di 53 anni è a processo con l’accusa di violenza sessuale e corruzione di minori nei confronti della figlia che, all’epoca dei fatti denunciati, aveva dagli 8 ai 13 anni. Per cinque anni, dal 2001 al 2006, secondo la querela presentata dalla madre soltanto anni dopo, quando si stava separando dal marito (oggi sono separati di fatto), il padre avrebbe abusato della bimba. Attenzioni che arrivavano, secondo l’accusa, anche all’auto-compiacimento. Da qui deriverebbe l’ulteriore imputazione di corruzione di minorenne.
La donna ha ricordato ai giudici (tribunale collegiale composto dai giudici Marini, Giorgi e Attinà), quando la figlia, oggi ventenne, le riportò quegli episodi passati. Subito si recò alla questura di Ravenna per denunciare il coniuge. Venne sentita dalla polizia anche la minore. La ragazzina venne sentita anche in incidente probatorio nel febbraio del 2011, presso il tribunale di Ferrara. In quell’occasione vennero sentiti anche il consulente del tribunale, la psicologa Valeria Donati, e quello della difesa, il professor Lino Rossi. Ma la vicenda non finisce qui. Poche settimane dopo la donna presenta una seconda querela per violazione degli obblighi di assistenza famigliare. Il relativo procedimento si è concluso a giugno con l’assoluzione dell’uomo.
Dopo la madre (costituita parte civile attraverso l’avvocato Giovanni Scutellari del foto di Ravenna), sono stati sentiti l’ex fidanzato e un’amica della giovane, che hanno confermato quanto riportato nella denuncia. “Tutti aspetti che hanno sentito de relato – puntualizza l’avvocato difensore Alberto Padovani, del foro di Bologna -, così come gli è stato raccontato dalla ragazza”.
Le parti torneranno in aula il 21 marzo.
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