Lagosanto. Si erano conosciute in ospedale. La vittima era ricoverata nello stesso reparto della madre dell’imputata e, tra una visita e l’altra, Paola Pasetti le avrebbe promesso un rimedio efficace per quella malattia che non le dava tregua. Lei, sedicente maga, le avrebbe offerto la possibilità di guarire grazie a una sorta di incantesimo. Una ciocca di capelli, un indumento e, soprattutto, tremila euro e il rimedio era trovato.
Si è tenuto ieri il processo per truffa contro Paola Pasetti, imputata di truffa dopo la denuncia della donna che le aveva consegnato i soldi. La vicenda ha avuto inizio nel 2010 in una stanza dell’ospedale del Delta, dove la vittima (parte civile assistita dagli avvocati Marco Faveri ed Eleonora Migliari) incontra Paola Pasetti.
L’imputata, sentita ieri dal giudice Diego Matellini, ha assicurato di non ha mai preso i soldi che le contestano. Nel corso della perquisizione eseguita nella sua abitazione dopo la denuncia della vittima gli inquirenti non trovarono soldi. L’unica prova, sostiene la donna, sta nella parola di chi l’ha querelata e del suo convivente
L’udienza è stata rinviata al 5 febbraio.