Eventi e cultura
9 Gennaio 2013
La grave lacuna rimediata da Annalisa Lo Piccolo, giovane musicologa ferrarese, e Gianluca La Villa

Sinigaglia, la prima monografia sul compositore

di Redazione | 3 min

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sinigagliaLeone Sinigaglia, il grande compositore torinese, nato nel 1868 e deceduto nel 1944, amico di Brahms, allievo di Dvorak, apprezzatissimo da Toscanini che ne diresse le composizioni in Italia e in Usa, era uscito completamente dai repertori e anche dal ricordo. Negli anni del secondo dopoguerra l’amico musicologo Luigi Rognoni ne aveva coltivato la memoria e l’opera, ma le sue musiche non si ascoltavano da decenni.

Solo recentemente sia Noseda prima che Muti poi, celebrando con una ripetizione il concerto di addio di Gustav Mahler del 1911, a un secolo di distanza diressero la Ouverture “Le baruffe chiozzotte”, una volta frequentatissima da tutti i massimi calibri della direzione d’orchestra, Furtwaengler, Guarnieri, Serafin, Barbirolli, Wood.

Annalisa Lo Piccolo, giovane musicologa ferrarese uscita dal Dams di Bologna, e Gianluca La Villa, cultore dei grandi maestri, hanno rimediato alla gravissima lacuna e scritto un libro, il primo non solo in Italia ma nel mondo, che ridà smalto alla multanime interessantissima figura di Sinigaglia.

Il libro, promosso dal Comitato per i Grandi Maestri, si compone di 116 pagine, per i tipi di Gabrielli editori, e muove dalla morte del compositore colpito da sincope nell’Ospedale Mauriziano di Torino dove sgherri nazifascisti erano andati a prelevarlo, in quanto ebreo, per portarlo con la sorella Alina ad Auschwitz; si dipana a descrivere la vita della Torino di fine Ottocento dove il giovane Sinigaglia ebbe modo di frequentare tutti i vertici della cultura e della scienza, da Lombroso a Galileo Ferraris a Toscanini; descrive un altro interessante lato della personalità del compositore, l’essere stato uno dei pionieri della scalate in montagna e in particolare delle Dolomiti; analizza lo scenario della Vienna e dei grandi musicisti come Brahms, Goldmark  e Dvorak, di cui il nostro divenne allievo e amico, e la sua rigorosa formazione musicale radicata nel romanticismo tedesco; poi il ritorno in Italia dove nascono le più importanti sue opere, dal Concerto per violino e orchestra, dedicato ad Arrigo Serato, ai lavori cameristici, alla Ouverture Le Baruffe chiozzotte che gli diede grande fama nei primi anni del Novecento.

Il libro, di lettura piacevole e agevole, e già in vendita nelle librerie di Ferrara, si completa con un capitolo scritto dalla sola penna di Annalisa Lo Piccolo e dedicato alla analisi delle composizioni principali del Maestro.

Il 15 gennaio 2013 alle ore 21 nel Teatro Comunale di Ferrara si eseguiranno per la prima volta dopo oltre mezzo secolo alcune composizioni di Sinigaglia: i Due pezzi caratteristici per orchestra d’archi, la Romanza e Humoresque per violoncello e orchestra e il Concerto in la maggiore per violino e orchestra, ad opera della Orchestra Città di Ferrara e dei solisti Laura Marzadori e Fernando Caida Greco. Una resurrezione quindi non solo sulle pagine dei libri, ma anche nelle sale teatrali, come Leone Sinigaglia meritava davvero.

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