di Stefano Valesani

“Così come abbiamo assistito all’abolizione e all’accorpamento di molte province italiane, sta avvenendo la stessa cosa anche per i Comitati provinciali del Coni, che la dirigenza nazionale ha deliberatamente deciso di abolire già un anno fa – ottobre 2011 – nell’ambito di un riassetto territoriale deciso unilateralmente dai vertici senza nessun tipo di consultazione e/o condivisione della base, ovvero dei Comitati provinciali come quello di Ferrara”.

Con questo tono che sa di rassegnazione, commenta l’attuale stato  del Coni di Ferrara, la presidentessa Luciana Boschetti Pareschi ed aggiunge: “Non ci abbiamo voluto credere, abbiamo reagito continuando a lavorare e sperando in un incontro con gli Organi Centrali che potesse rimettere in discussione le decisioni già prese e che non c’è stato, a dimostrazione di una totale insensibilità verso tutti i volontari che permettono allo sport di essere praticato da milioni di persone. Avremmo voluto domandare – continua – come mai questa riorganizzazione non ha toccato per nulla i vertici della struttura ma ha colpito solo la parte più periferica, ma anche qui nessuna risposta”.

Ora il Comitato provinciale si trova a dover gestire un personale altamente qualificato senza nulla da fare e che quasi sicuramente si dovrà trasferire nella sede di Bologna. Lo scenario al 31 dicembre 2012 vedrà il decadimento del Consiglio e della Giunta provinciale e lascia spazio alla nomina di un delegato fatta dalla Regione ma accettata a livello nazionale. Con il 2013 il delegato provinciale sarà il nuovo referente territoriale del Coni. Sparisce la struttura organizzativa centrata su Giunta e Consiglio.

L’iter del processo di riforma e del riordino dell’organizzazione periferica è durato poco più di un anno: era il 30 settembre 2011 quando il Consiglio nazionale ratificava il documento programmatico ” Lo sport italiano verso il 2020″ che ne conteneva natura e obiettivi. La prima modifica, proposta dalla Giunta, avveniva due mesi dopo: disponeva la sostituzione dei Comitati provinciali con la figura del delegato provinciale quale membro del Consiglio regionale Coni. In tale ottica i presidenti regionali sarebbero chiamati a nominare i delegati provinciali ed a curarne il loro coordinamento. Cosi strutturati, i Comitati regionali vedrebbero accresciute le loro funzioni inglobando quelle finora appartenute alla struttura provinciale. Al delegato provinciale, invece, verrebbe affidato il compito di coordinare le attività dei fiduciari locali, nonchè lo staff tecnico provinciale, promuovere ed attuare tutte le iniziative riguardanti il perseguimento delle finalità istituzionali.

“Nonostante tutto lasci presagire uno scenario fumoso e poco gratificante – conclude Pareschi – ho pensato di proporre la mia candidatura a delegato provinciale, per non  disperdere tutto il lavoro fatto in questi anni e far da collegamento per una mia naturale uscita programmata in un futuro prossimo”.