Attualità
26 Ottobre 2012

E ora il contradaiolo…

di Redazione | 5 min

Dopo aver navigato nel significato di Contrada, vorrei passare ad esaminare insieme a voi il significato di Contradaiolo.

http://www.ilpaliodisiena.com/FAQ/contradaioli-ita.htm

E’ definito contradaiolo colui che nasce nel territorio nel territorio della Contrada, ma anche chi ci arriva dopo, magari da fuori Siena, ma che sente d’appartenere a quella Contrada, ne sposa i colori e le insegne e sancisce la sua appartenenza con il Battesimo Contradaiolo.

http://it.wikipedia.org/wiki/Contrada_di_Siena

Battesimo contradaiolo 

A partire dal secondo dopoguerra si è sviluppata l’usanza del battesimo contradaiolo. Non si tratta di un battesimo religioso bensì di un battesimo laico, che ha lo scopo di “sacralizzare” l’appartenenza perpetua alla propria contrada. ………Questa forma di appartenenza è stata introdotta all’interno delle Contrade per via dello spostamento della popolazione dal centro storico alla periferia, e della costruzione dell’ospedale fuori dalle mura cittadine e quindi al di fuori dal territorio di qualsiasi contrada.

Infatti, anticamente era contradaiolo chi nasceva nel territorio di una contrada. Tutti a quel tempo nascevano in casa e le case si trovavano nel centro storico. ……….Oggi, con il battesimo contradaiolo i bambini, nati quasi sempre fuori dalle mura, possono appartenere alla contrada dei genitori senza problemi.

http://www.iltesorodisiena.net/2011/10/il-contradaiolo-tra-la-fonte-e-la-vita.html

 ….rapporto tra Contradaiolo e Contrada è (e non potrà mai essere diversamente, se non snaturando radicalmente lo stato delle cose) di immedesimazione e di appartenenza…. pressoché ogni momento della vita di un Contradaiolo passa anche dalla Contrada … così come ogni aspetto della vita di Contrada interessa (in atto o in potenza) il Contradaiolo … … l’essere Contradaioli è una questione di cuore, di sentire, di passione, di condivisione, di spirito di servizio verso una entità tangibile ed immanente e verso le persone che in tale entità si riconoscono … è una “ricerca di unità” (la splendida espressione è di Simonetta Losi) tra generazioni ed anche con contradaioli di altri tempi, sovente vissuta con consapevolezza e con generosa dedizione. Detto ciò, credo che ben si comprenda che l’appartenenza ad una Contrada non potrà mai essere regolata totalmente e costretta nei termini di puro linguaggio giuridico …

è una “ricerca di unità” tra generazioni…

Basterebbe questa asserzione per  terminare la disanima di Contradaiolo!

Però non vorrei che si pensasse che tale “tesoro” appartenga solo alla città di Siena, città da tutti noi ritenuta la CAPITALE del SISTEMA CONTRADA.

Come nel primo post di questo Blog, si è evidenziata una certa forma di italianità unita nel concetto di CONTRADA, anche per quanto riguarda il significato di CONTRADAIOLO, si ha una similitudine anche in realtà di tantissime città italiane…….dove soprattutto si corrono PALII, GIOSTRE, TENZONI etc.etc.

Da Asti:

http://www.contradasanmartino.it/contrada.htm

…basta un fazzoletto attorno al collo o alla vita come distintivo per far sapere anche a distanza la propria fede e la propria militanza contradaiola.

Da Fucecchio: http://www.nobilecontradasantandrea.it/index.php?option=com_content&view=article&id=28

Da 30 anni ormai la vita di tanti noi fucecchiesi ha subito un cambiamento notevole, da quando cioè esiste il nostro palio. Da quel momento infatti, non siamo più stati solo fucecchiesi, ma è nato in noi il senso di appartenenza al nostro rione, alla nostra strada o piazza, o per meglio dire, si è rafforzato tale senso, visto che chiunque resta per sempre legato al luogo ove è nato, o dove ha passato anni della propria vita. In una parola, siamo diventati contradaioli.

Ma che significa essere contradaioli? Non c’è e non ci può essere una definizione precisa ed unica sul significato della parola e su ciò che essa rappresenta.

Ma che significa essere contradaioli? Non c’è e non ci può essere una definizione precisa ed unica sul significato della parola e su ciò che essa rappresenta. Contradaiolo in senso stretto significa parteggiare per questa o per quella contrada ed essere felice se vince nella fatidica domenica di maggio. È contradaiolo chiunque nella settimana che precede il palio, indossa il fazzoletto con i colori del proprio rione e finita la corsa, la sera, se lo toglie deluso per la sconfitta e lo ripone nel suo armadio, per rispolverarlo dopo un annetto.

Anche questo è essere un contradaiolo.

Poi c’è un altro tipo di contradaiolo: quello nel senso più ampio del termine. Quello che si sente legato con una tale passione al proprio territorio, ai propri compagni, alla propria comunità, da volerne farne parte sempre, in modo concreto e attivo, durante tutto l’anno.

Colui che sacrifica il proprio tempo libero, le proprie serate, le energie che restano dopo il lavoro, per recarsi alla sua sede – perché è anche sua certamente – e dà il suo contributo al bene comune che, alla fine, non è altro che cercare di rendere più forte la propria contrada.

Senza alcun altro scopo, certamente senza alcun compenso, ma con grande spontaneità e quella forza d’animo che nasce dalla propria volontà.

E dalla passione, dalla voglia di imporsi, dal campanilismo e dallo spirito di competizione, nasce quest’altro contradiolo.

Se ci pensiamo bene, a volte potremmo dargli del matto: lavorare tutto l’anno, per arrivare a quel solo unico giorno di fine maggio, per poi magari, quasi sempre, subire una delusione talmente cocente che a chiunque farebbe dire “basta, ma chi me lo fa fare. Non ne posso più”.

A chiunque ma non a lui, o a lei, a cui la delusione fa male certo, ma non così tanto da togliergli quello spirito che lo anima e lo contraddistingue.

Coloro di noi che si sentono far parte a questa categoria, si rallegrino. Il loro sacrificio non è e non sarà mai fine a se stesso. Far parte di una comunità, con le sue tradizioni e la sua cultura, contribuire ad arricchirla e a renderla nota e disponibile anche agli altri, è una fortuna, un valore importante, un bene prezioso che può dare un ulteriore senso alla propria esistenza.

Essere contradaiolo è provare sensazioni forti: gioia, dolore, allegria, stanchezza, delusione, tutto è amplificato al massimo, a volte anche dal vino che non manca mai di scorrere nelle nostre tavole, e sono sensazioni di vita che il contradaiolo sa quanto valga la pena provare. Di sacrificio ce n’è e ce n’è tanto da fare, ma la soddisfazione di poter vivere momenti così intensi lo ripaga.

Vincere, anche solo una volta, fa capire che significhi, perché quella vittoria è davvero di tutti noi.

Ma anche il solo stare insieme, a cena, nei comitati, nelle feste, nelle nostre celebrazioni e nei nostri rituali, in tutto ciò che si riesce a creare e ci contraddistingue, regala sensazioni importanti, che chi non è contradaiolo non potrà mai provare….

 

 

Continua…… con la definizione di Contradaiolo Ferrarese……..una Brutta Razza!!!!!(nel senso buono della definizione)

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