Lettere al Direttore
21 Settembre 2012

Mirabello in ritardo sul terremoto

di Redazione | 5 min

Egregio Direttore,

Le tragiche conseguenze del sisma che lo scorso maggio ha colpito la nostra ed altre zone, hanno, come tutti sanno, imposto alle amministrazioni locali uno sforzo indicibile ed, in quasi tutti i casi che le hanno viste coinvolte, la brillante, encomiabile soluzione di innumerevoli problemi, alcuni di pressante e tangibile necessità come quello dell’edilizia scolastica. In quasi tutti i casi.

Il caso del comune di Mirabello, appunto (uno dei più duramente colpiti nella provincia di Ferrara) risulta un po’ meno brillante, ed un po’ più meritevole di interesse da parte di quel giornalismo di inchiesta che tanto serve.

I fatti: la scuola elementare è totalmente inagibile e dovrà, in futuro, essere abbattuta. Da qui la necessità di una soluzione rapida che garantisse il regolare inizio dell’anno scolastico (gli alunni sono stati sistemati all’interno della scuola media, evitando anche il ricorso alle doppie turnazioni).

Nel frattempo la Regione ha lanciato il suo piano scuola, investendo i sindaci della responsabilità di scegliere, a loro discrezione, la tipologia di struttura e di individuare i siti destinati al montaggio degli EST (Edifici Scolastici Temporanei). Il costo dell’operazione sarà di oltre 56 milioni di euro per 28 strutture simili.

E qui nasce la questione che vede coinvolta piazza Gaetano Roda, a Mirabello. Vorrei fosse chiaro sia a Lei che al lettore, prima di proseguire oltre, che la scuola per Mirabello io la voglio fortemente, ed in maniera altrettanto forte ho difeso, insieme a tanti altri residenti, la disponibilità di piazza Roda ad una soluzione provvisoria, in attesa di un Polo Scolastico Comunale peraltro già individuato dal Piano Regolatore Generale in altra zona. C’è chi può testimoniarlo.

Non è in discussione la scuola, ma l’assenza di rispetto dell’amministrazione comunale verso i residenti della piazza. Individuato secondo i requisiti dettati dalla Regione all’inizio dell’estate, il sito di piazza Roda era già programmato per essere cantierizzato per la terza settimana di agosto. Ma chi abita in piazza, evidentemente, non lo doveva sapere. Le uniche informazioni in nostro possesso ci sono giunte grazie alla collaudata, sempre efficiente vox populi, e si riferivano vagamente a strutture di tipo leggero. Non dovevano sapere neanche, i residenti, che si sarebbe trattato di una struttura con fondamenta in cemento armato profonde oltre un metro, necessarie per reggere un prefabbricato pesante, con copertura in calcestruzzo provvista di impianto fotovoltaico. Nessuno doveva saperlo che i muri esterni di questa costruzione e la loro recinzione sarebbero finiti tra i quattro metri e mezzo ed i cinque metri e trenta (dipende dal lato) dall’ingresso delle loro proprietà, misure insufficienti alla manovra di chiunque, mezzi di soccorso in testa.

Nessun incontro con l’amministrazione, tantomeno un progetto da valutare insieme: mai visto. E’ stato detto che non esiste la sua versione definitiva, si lavora su uno provvisorio, mai visto neanche quello. Nell’unico incontro che la dott. ssa Angela Poltronieri (il sindaco) ha voluto concedere a fondamenta già gettate, le sue scuse per la mancata comunicazione sono parse (volutamente?) tardive ed inutili. Perché?

Perché un sindaco e tutto il suo Ufficio Tecnico, pur nell’urgenza, non hanno trovato tempo, magari solo un’ora, per comunicare con i residenti? Timore di dover svelare particolari a loro già noti, del tipo distanze minime inesistenti? Di affrontare qualche legittima voce critica? Per esempio: perché non una struttura come quelle scelte a Cento (ISIT “Bassi-Burgatti”) o a Vigarano Mainarda (elementari). I sindaci di questi due comuni hanno optato per una soluzione di tipo leggero, i cosiddetti Prefabbricati Modulari il cui affitto è sovvenzionato dalla Regione, destinando una eventuale disponibilità di fondi, in futuro, all’edificio definitivo. Una sconcertante, pressoché totale impreparazione: non si sono ancora avviate le opere accessorie di viabilità di competenza del comune. Abbiamo quasi, oramai, una certezza però: durante quell’unico incontro il sindaco un suo progetto ha voluto comunicarlo: in futuro la struttura sarà destinata ad usi diversi: polo multifunzionale per l’esattezza, quindi tutto e niente.

Palla colta al balzo perfettamente, direi, ed a costo zero! Sacrificando il valore delle proprietà di piazza Roda, come se non fosse stato già sufficiente un terremoto. Complimenti! Il Presidente Errani, Commissario delegato per la ricostruzione, che ha fortemente voluto gli EST, lo sa? Ma non si trattava di un Edificio Scolastico Temporaneo? Ed in quanto temporaneo, destinato ad essere rimosso con l’apertura della nuova scuola, riportando la piazza al suo stato originale? In questo senso chiedo con forza, qui ed ora, un impegno ufficiale del sindaco: smantellare la struttura il giorno dopo l’inaugurazione del nuovo Polo Scolastico previsto dal Piano Regolatore.

Vorrei ribadire, concludendo, che la soluzione adottata da altri comuni, Cento e Vigarano Mainarda, e cioè un anno, più realisticamente due o poco più di provvisorietà e poi scuola definitiva (il vecchio edificio di Vigarano ha tempi di ristrutturazione e messa in sicurezza antisismica indefiniti, poiché somma un vincolo di memoria storica ad una cronica inadeguatezza funzionale, a Cento serviranno oltre 2 milioni di euro), era quella che tutti gli interessati si aspettavano ed avrebbero proposto, se solo fossero stati consultati, nell’attesa del nuovo Polo Scolastico Comunale che ora, forse per mancanza di fondi regionali (1.217.000 euro già spesi per piazza Roda!) vedrà la luce chissà quando. Infine una nota amara e beffarda: questa lettera è scritta da un elettore, a suo tempo, del sindaco di Mirabello.

Ma tranquilli: la politica come si vede trova sempre, prima o poi, il tempo per deluderci. Tutti.

Lettera firmata

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