Eventi e cultura
13 Settembre 2012
Anche la Philarmoniede Chambre Tokay di Parigi coinvolta nella ricerca di neuroscienze

Comunicare dentro l’orchestra: lo studio Unife

di Redazione | 3 min

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Sera Tokay e i suoi musicisti

Nuove interessanti scoperte nel campo delle neuroscienze, grazie al recente studio dal titolo “Leadership in Orchestra Emerges from the Causal Relationships of Movement Kinematics”, pubblicato sulla Public Library of Science, una delle più importanti riviste scientifiche on line a libero accesso.

Lo studio è stato coordinato dal Luciano Fadiga, ordinario della sezione di fisiologia umana di Unife. É il frutto del lavoro di neuroscienziati italiani di Ferrara e dell’Istituto italiano di tecnologia di Genova e si propone di dimostrare i nessi di causa-effetto fra comunicazione non verbale e qualità del lavoro all’interno di gruppi complessi, attraverso l’analisi della cinematica del movimento nel processo di trasferimento delle informazioni. Il lavoro è stato svolto in collaborazione con la Philarmoniede Chambre Tokay di Parigi, diretta da Sera Tokay, e con l’Orchestra città di Ferrara, nata nel 1992 con il sostegno del maestro  Claudio Abbado e attualmente diretta da Diego Basso. Esso inoltre è stato generosamente sostenuto dalla Commissione europea attraverso i progetti Poeticon e Siempre.

L’orchestra come laboratorio, campione inusuale e al tempo stesso d’eccezione, simulazione a tutti gli effetti di un ambiente di lavoro complesso, struttura dinamica in cui interagiscono e comunicano professionisti che, dopo una vita di studi dedicati alla musica, si trovano a dover lavorare in gruppo, per tradurre in espressività e qualità di esecuzione l’influenza che il direttore – leader è in grado di trasmettere, attraverso la sua interpretazione del brano e le indicazioni musicali.

“Tecnicamente – spiega Luciano Fadiga – si è trattato di posizionare dei piccoli riflettori a infrarossi sulla bacchetta e la mano sinistra del direttore, oltre che sugli archi dei musicisti, per catturare i loro movimenti nello spazio tridimensionale, al fine di capire se il tipo di leadership del direttore, attraverso una comunicazione di tipo non verbale, quanto ed in che modo influenzi il comportamento dell’orchestra e di conseguenza la resa”.

“La comunicazione non verbale – prosegue Fadiga – consente un’efficiente trasferimento di informazioni tra le persone. In questo contesto le orchestre classiche sono una notevole esempio di interazione e comunicazione volto ad un obiettivo estetico comune: i musicisti si allenano per anni al fine di acquisire e condividere una struttura non linguistico per la comunicazione sensorimotoria. A tal fine, abbiamo registrato la cinematica del movimento di violinisti e direttori d’orchestra durante l’esecuzione di brani di Mozart, alla ricerca di relazioni causali tra musicisti utilizzando il metodo di causalità di Granger. Questi esperimenti ci mostrano come un aumento del grado di influenza del direttore d’orchestra sui musicisti provochi una riduzione del grado di sincronismo fra essi, migliorando  la qualità di esecuzione, come già asserito da celebri esperti musicali. In altre parole, in presenza di un direttore leader carismatico è come se i violinisti di una stessa orchestra diventassero primi violini, esprimendo il meglio di sé, con il conseguente risultato di ottimizzare l’estetica musicale e migliorare l’interpretazione del brano, all’interno di un sistema di tipo dinamico. Fin’ora è sempre stato complicato quantificare rigorosamente l’efficacia della comunicazione sensorimotoria, processo spesso basato su metodologie qualitative piuttosto vaghe. Il nostro studio si propone quindi di fornire uno strumento potenzialmente interessante per legare il concetto piuttosto intangibile della qualità estetica della musica all’efficacia della comunicazione visiva, partendo proprio dall’analisi del comportamento motorio”.

Uno studio che sta indubbiamente facendo intravedere nuovi orizzonti nella teoria comportamentale dei gruppi, potenzialmente in grado non solo di suscitare interesse nel mondo scientifico e musicale, ma di ridisegnare anche nuovi orizzonti in campo sociologico.

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