Gira per Ferrara in questo periodo di Buskers tanta gente interessante e variopinta.
Saltimbanchi, suonatori, mangiatori di fuoco, equilibristi ed anche qualche immaginifico lettore del futuro.
Uno in particolare siede addirittura in consiglio Comunale.
Leggendo stamane i giornali, si ha notizia che Dexia famosa per il Derivato ha deciso che sarà Londra il foro in cui discutere la maleodorante questione.
Una veloce rielaborazione dei ricordi, ed ecco affiorare alla mente ciò che Valentino Tavolazzi aveva previsto, novello Oracolo di Delfi, cioè che la questione Derivati sarebbe arrivata all’ombra del Big Ben.
Ora il Comune stanzia ventimila euro (soldi dei ferraresi!) per le piccole spese iniziali e assolda frotte di avvocati con il solo scopo di dimostrare quanto era ignorante in investimenti finanziari.
Strana e alquanto leggera motivazione che il tempo dirà se abile a sorreggere la difesa del Sindaco e dei sei suoi Assessori davanti all’imparruccata corte londinese.
Ancora più strano dichiarare la propria incapacità quando l’attuale Assessore al Bilancio dichiara nel suo curriculum pubblicato sul sito del Comune di Ferrara, quanto segue:
Docente di Economia Politica presso l’Università di Bologna.
Laurea all’Università di Ferrara (2001)
Master all’Università di Warwick (2002)
Dottorato di Ricerca all’Università di Siena (2006)
Ha studiato in Inghilterra (1999 e 2002) e negli Stati Uniti (2005)
Dal 2007 al 2009 ha insegnato Politica Economica Europea all’Università americana James Madison di Firenze
Nel 2008 ha pubblicato il libro “Economia dell’Integrazione Europea” (Il Mulino) ed l’autore di alcuni articoli su riviste economiche internazionali
Ha ricoperto la carica di consigliere comunale dal 2004 al 2009 ed é stato membro del Consiglio d’Amministrazione della Holding Ferrara Servizi Srl dal 2009 al 2010.
Dall’1.12.2010 ricopre l’incarico di Assessore con delega al Bilancio e alle Partecipazioni.
Aggiungo che avendo ascoltato la sua relazione al Consiglio Comunale sulla questione Derivati, ha esordito dicendo che non avrebbe sommerso di complicatissime elucubrazioni contabili – economiche di difficilissima interpretazione i membri del consiglio, ma che avrebbe solamente ripercorso le tappe che hanno portato allo sfacelo delle loro scelte.
Allora delle due l’una, o gli studi sono poco istruttivi o qualcosa ci capiva anche quando dagli scranni del Consiglio, votava le delibere che ora hanno unilateralmente annullato.
Ora attendiamo con ansia le prime brume autunnali che assieme alle padane nebbie, porteranno anche frotte di amministratori e avvocati a imbarcarsi su voli si spera low-cost verso la capitale del Regno Unito.
Detto questo, nella serata spero di trovare per i vicoli di Ferrara quel barbuto oracolo e confido nei suoi servigi per anticiparmi il futuro di questa città e anche un po’ del mio!
Ma una cosa credo sia inutile chiederla; certamente i costi enormi di questo ennesimo e gravissimo errore ricadranno sui ferraresi che come ho già detto per altro argomento sono sempre e solo
Cornuti e Mazziati!
Fulvio Biagini