Mirco Di Tora

“Fino ad oggi l’annata 2012 è da incorniciare, ma a Londra ci saranno squadre che viaggiano una spanna sopra le altre: Stati Uniti, Brasile e Australia”. A raccontare le proprie impressioni a ridosso dell’Olimpiadi è il nuotatore ferrarese Mirco Di Tora, che si allena in questi giorni in attesa della trasferta. Quando parla di “annata da incorniciare” è modesto: l’atleta ventiseienne ha guadagnato nell’inverno passato il titolo europeo per la staffetta mista e in primavera, a Debrecen, l’argento nei 50 metri dorso e l’oro per la staffetta mista.

Diversamente dagli anni passati – dai Giochi di Pechino del 2008 e dai mondiali di Shangai del 2011 – la competizione quest’anno si giocherà “quasi in casa”: nessun trasferimento anticipato nella capitale inglese, Di Tora continuerà ad allenarsi nella solita piscina di Bologna. L’Acquatics Center costruito per l’occasione all’interno del monumentale villaggio olimpico rimarrà quasi fino all’ultimo uno sconosciuto. “Il 24 luglio è fissato l’incontro a Roma con la delegazione, poi partiremo tutti assieme – spiega di Tora -. La cerimonia di apertura della manifestazione si terrà il 27 e le gare di nuoto inizieranno il 28, per concludersi il 4 agosto. Sia a Pechino che a Shangai invece avevamo dovuto trasferirci tre settimane prima. Questa volta ci sarà giusto il tempo di sistemarsi”.

A viaggiare con lui l’allenatore Fabrizio Bastelli, convocato come tecnico, e due compagne di squadra: Ilaria Bianchi di Castel San Pietro e Arianna Barbieri di Camposampiero. La formazione azzurra si comporrà in tutto di 34 atleti – “ci conosciamo tutti, è normale, anche con i ricambi: non ci sono matricole alle Olimpiadi” -.

Per quanto riguarda la tensione pre-sfida il giovane ferrarese è sereno: “dipende molto dal carattere della persona. Prima della gara tanti nuotatori escono dalla propria camera solo per andare in piscina, hanno bisogno di restare concentrati. Io mi distraggo volentieri con qualche giro in centro, per non essere schiacciato dall’emozione, ovviamente senza bagordi”. Interrogato sulle aspettative dei Giochi londinesi resta scaramanticamente sul vago: “ci presenteremo come i detentori dei titolo continentale ma è possibile che le medaglie conquistate non saranno tantissime, ci sono avversati agguerriti. A me piacerebbe ripetere i successi di Pechino, dove mi qualificai alle semifinali nella gara individuale e alle finali con la staffetta”.