Argenta
30 Giugno 2012
Le parti civili e la procura impugnano l’assoluzione del primo grado

Morì in casa dopo due visite al pronto soccorso, si va in appello

di Marco Zavagli | 3 min

Leggi anche

I versi dell’Orlando Furioso accendono via Mazzini

L’anima rinascimentale della città verrà infatti omaggiata con il progetto “Via Mazzini, via del Rinascimento”: domenica 7 dicembre alle 17 la via verrà illuminata con i versi di incipit dell’Orlando Furioso

Argenta. Torneranno davanti a un tribunale Sabrina Scelfo e Francesco Greco, i due medici assolti in primo grado dall’accusa di omicidio colposo per la morte di Anna Maria Santamaria, deceduta il 1° gennaio 2007. Era il primo dell’anno del 2007 quando la donna, 43 anni, arrivò all’ospedale di Argenta accusando dolori addominali e senso di nausea. La prima a visitarla fu la guardia medica di turno quel pomeriggio, Sabrina Scelfo, che non riscontrò sintomatologie tali da consigliarne il ricovero, sebbene la paziente riferì di aver assunto farmaci per regolare la glicemia.

Anna Santamaria venne così dimessa e tornò a casa. Ma i dolori continuavano e così decise di tornare all’ospedale Mazzolani Vandini. Qui la visitò il dottor Greco che, dopo aver sentito la collega ed aver effettuato ulteriori esami, la sottoposa a una terapia endovenosa e la dimise. La donna tornò nuovamente a casa. I parenti la troveranno morta il mattino dopo.

Lo scorso 28 gennaio i due dottori vennero assolti dal giudice Diego Matellini (vai all’articolo) con formula piena. Quella decisione è stata impugnata dalle parti civili.

I punti cardine del ricorso presentato alla Corte d’Appello di Bologna partono dalle critiche alle 33 righe di motivazioni della sentenza di primo grado. In primo luogo la rilevanza dei dati testimoniali, “che viene esclusa senza esplicitarne la ragione”, commenta il marito della vittima, Ivo Taglioni, assistito dall’avvocato Benedetto Bevilacqua del foro di Bologna.

In secondo luogo il giudice non avrebbe tenuto in debito conto i “giudizi molto pesanti e gravi riguardo alla condotta tenuta dai due medici” espressi dai consulenti e non fa cenno “alle dichiarazioni “confessorie” degli imputati – spiega Taglioni – che hanno continuato nel processo (e nonostante il contenuto delle perizie d’ufficio depositate) a mostrare di non conoscere i reali effetti del glucophage, affermando che lo stesso abbasserebbe la glicemia (ipoglicemizzante) piuttosto che evitare il suo innalzamento (anti-ipergligemizzante)”.

Il tribunale, poi, quanto alla effettiva causa della morte, “afferma che i consulenti non sarebbero stati in grado di riferirla”, mentre invece si parla di arresto cardiaco. Viene inoltre escluso il nesso di causalità tra la condotta dei medici e il decesso, “però – aggiunge il marito – non si spiega in alcun modo le relative ragioni né si pone il problema di avanzare ipotesi su che cosa, diverso dalla condotta dei due imputati, abbia cagionato la morte di una donna di 43 anni, che non aveva malattie tali da provocare, in via autonoma e in quel momento, la sua morte (ed infatti non era morta nei giorni precedenti). Se lo avesse fatto, è certo che, dal punto di vista delle parti civili, le conclusioni sarebbero state opposte, anche alla luce della più recente giurisprudenza”.

Conclusioni, queste delle parti civili, condivise anche dalla procura della Repubblica di Ferrara, che con il pm Ciro Alberto Savino l’ha a sua volta impugnata, condividendo i motivi di appello dell’accusa privata.

“Ci si augura ora – conclude Taglioni – che la Corte d’Appello adìta possa fare finalmente giustizia e soprattutto far riposare in pace mia moglie, donna buona e affettuosa”.

Grazie per aver letto questo articolo...

Da 20 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com