Clara, il direttore generale Amman lascia l’incarico
Il direttore generale di Clara, Alfredo Amman, ha deciso nei giorni scorsi di rimettere il proprio mandato, con qualche mese di anticipo rispetto alla scadenza naturale di marzo 2026
Il direttore generale di Clara, Alfredo Amman, ha deciso nei giorni scorsi di rimettere il proprio mandato, con qualche mese di anticipo rispetto alla scadenza naturale di marzo 2026
Sul Baluardo di San Giorgio riemergono reperti storici della fortificazione. Dopo aver rimosso i primi strati superficiali di terra di riporto che riempivano interamente il Baluardo ci si è trovati di fronte ad una scala perfettamente conservata, risalente probabilmente al ‘600
Paura nel primo pomeriggio, intorno alle ore 14, per un incidente avvenuto all’interno della rotatoria tra via Santa Liberata e via Bologna. A scontrarsi sono stati uno scooter, condotto da un 38enne residente a Castello d’Argile (Bo), e una Nissan Qashqai guidata da una donna
"Visione e promessa": è questo il tema della decima edizione del festival internazionale "Mens-A 2025" che farà tappa a Ferrara giovedì 2 ottobre alle 17.10 alla biblioteca comunale Ariostea
Pensava di vendere droga indisturbato, ma suo malgrado era sotto osservazione del personale della Polizia Locale in abiti civili. Dopo il compiersi del fatto, l’uomo ha iniziato ad opporsi con calci e gomitate a due agenti intervenuti, che per fermarlo sono stati costretti ad utilizzare lo spray al peperoncino in dotazione
I genitori di Federico Aldrovandi
Ora chiede scusa. Paolo Forlani, il poliziotto condannato in via definitiva per l’omicidio colposo di Federico Aldrovandi, torna sui suoi passi e, soprattutto, sulle sue dichiarazioni. In una lettera inviata all’Ansa l’agente chiede “perdono per quel mio contegno estemporaneo ed assurdo alle persone che ho citato nei miei messaggi”. Le persone citate sono Patrizia Moretti, la madre di Federico, etichettata come faccia da c…, falsa e ipocrita” e il padre del ragazzo, Lino Aldrovandi (“noi paghiamo per le colpe di una famiglia che pur sapendo dei problemi del proprio figlio non hanno fatto niente per aiutarlo e stiamo pagando per gli errori dei genitori”).
Forlani spiega che il motivo di questo dietrofront non è da ricondurre alle conseguenze di quelle parole, che gli varranno un procedimento disciplinare, come annunciato dal ministro Cancellieri, “ma per la reale presa di coscienza dell’errore commesso qualche giorno fa, unito all’esigenza di riprendere quel contegno silenzioso e rispettoso che ho mantenuto sempre, dal settembre 2005 sino a questi giorni”.
Il poliziotto si giustifica parlando di “uno stato di sconforto e di smarrimento assoluti” che ha provato dopo la sentenza della cassazione e “le varie esternazioni mediatiche nei nostri confronti”, stato d’animo “che mi ha portato, l’indomani, ad esternare via web commenti e frasi sciagurate, di cui mi vergogno, all’indirizzo di persone direttamente colpite dalla vicenda”.
“Quelle mie espressioni – prosegue Forlani all’Ansa – sono state il frutto di una pressione che è gravata su di me per sette anni (“sette anni di ingiustizie” aveva scritto sull’account facebook di Prima Difesa Due, ndr), durante i quali invano ho cercato di esprimere le mie ragioni; così dopo l’ennesima e decisiva sconfitta mi sono lasciato andare ad un comportamento irragionevole, in preda alla rabbia verso chi non mi ha mai ascoltato e non ha capito quanto dolore avessi provato per la tragedia che era successa in via Ippodromo rispetto alla quale avevo sempre protestato la mia assenza di responsabilità”.
Non ne vuol sapere di queste dichiarazioni la diretta interessata, Patrizia Moretti, che le bolla come “scuse tardive”. “Sono le scuse – commenta – di chi sa ora quel che rischia. Le scuse ora non contano, contano le azioni. E lui di azioni ne ha fatte parecchie. A comincia re da sette anni fa”.
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