Si chiama Kunerango ed è il social network ad uso e consumo della didattica ‘inventato’ da sei studenti della facoltà di Ingegneria informatica di Ferrara. Il debutto, in via sperimentale, avverrà la settimana prossima.
Il preside, Piero Olivo, utilizzerà l’applicazione web per portare a compimento le lezioni interrotte dal terremoto, che ha reso momentaneamente inagibile la sede di facoltà. Realizzato da Luca Ferrari, Mattia Toso, Giovanni Lodi, Marco Bersani, Matteo Bonora, Giulio Grillanda – età media, 23 anni – Kunerango è frutto di un anno di lavoro e consente di mettere in comunicazione studenti e docenti «superando la staticità dei singoli format forniti dalle Università e offrendo nuovi strumenti per la didattica, come le sessioni di video chat tra più persone, lo scambio di appunti digitali e le pagine su cui professori e studenti possono dialogare». I punti di forza sono la «interattività e facilità d’uso».
Ad oggi ancora in fase di prototipo, Kunerango è utilizzabile in qualsiasi disciplina, dalle scientifiche alle umanistiche. Il preside Olivo ci crede al punto da aver deciso di fungere «da cavia, per terminare le mie lezioni. Il sistema è certamente valido e maturo. E’ fruibile da tutti, pensato da studenti e quindi calibrato secondo le loro esigenze». Premesso che il social network non dovrà sostituire il rapporto personale tra docente e studente, «che rimane fondamentale – rimarca Olivo – è certamente un ottimo strumento per la didattica».
E Olivo cita come esempio la possibilità di effettuare video lezioni in diretta con lavagna virtuale e chat, consentendo così un’interazione con gli studenti in tempo reale. Parole di compiacimento esprime anche Cesare Stefanelli. «Sono giovani brillanti, cui va il merito – rilancia il professore – di aver realizzato un progetto tecnologicamente all’avanguardia. Noi facciamo di tutto per creare un ambiente stimolante e fertile, con possibilità di confronto tra studenti, docenti e aziende. Questo risultato è per noi motivo di orgoglio». Da rimarcare il fatto che i 6 giovani si erano iscritti a un concorso con premi in denaro, con vincolo di esclusiva nella presentazione del prodotto. Per fronteggiare i temporanei disagi arrecati dal sisma, lo hanno invece messo a disposizione della facoltà.
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