Cronaca
23 Giugno 2012
I genitori: "Non può mettere in discussione una sentenza passata in giudicato”

Aldrovandi, polemica con il ministro Cancellieri

di Marco Zavagli | 2 min

Leggi anche

Dopo la rissa controlli straordinari a Pontelagoscuro

Un servizio straordinario di controllo del territorio da parte dei carabinieri della Stazione di Pontelagoscuro, supportati dai colleghi di Ferrara e San Bartolomeo in Bosco, dopo il recente episodio di violenza consumato nella serata di lunedì 23 giugno in piazza Bruno Buozzi, quando è scoppiata una rissa tra cinque persone

Ondate di calore in arrivo. Come difendersi dai rischi

Con le temperature estive in forte aumento anche a Ferrara, non bisogna farsi cogliere impreparati. Per affrontare al meglio le ondate di calore dei prossimi giorni, si ricorda una serie di consigli pratici e di informazioni utili a beneficio della comunità

L’avvocato Fabio Anselmo accompagna in tribunale i genitori di Federico, Patrizia Moretti e Lino Aldrovandi

Nemmeno un giorno di “pausa” e la polemica torna a condire il caso Aldrovandi. Questa volta a far prendere in mano, metaforicamente parlando, carta e penna a papà Lino e mamma Patrizia è il ministro dell’Interno. Interrogata dall’agenzia Asca sulla possibilità che i quattro agenti condannati in via definitiva per omicidio colposo vengano espulsi dalla Polizia di Stato, Annamaria Cancellieri ha premesso che “ho grandissimo rispetto per quello che decide l’autorità preposta perché guai a mancare di rispetto e fiducia nella magistratura”. La Cancellieri ha chiesto anche di non dare “giudizi sommari perché la polizia non lo merita”: oltre ai poliziotti di Aldrovandi “ce ne sono tantissimi che tutti i giorni rischiano la propria vita e si sacrificano per il Paese e lo fanno con grande dedizione”. Per poi aggiungere che “se ci sono stati, come sembrerebbe, degli abusi gravi, è giusto che vengano colpiti”.

Quel condizionale però, quel “sembrerebbe”, non va giù ai genitori di Federico che ricordano le parole e l’atteggiamento di un altro Ministro dell’Interno, Giuliano Amato. L’allora titolare del Viminale, era il 2 settembre del 2006 e l’inchiesta era ancora nella sua fase preliminare, “nei primi mesi successivi alla morte di Federico, ci aveva voluto incontrare ed aveva chiesto per noi che si facesse luce su quanto accaduto attraverso un regolare processo”.

Niente a che vedere insomma, secondo i genitori, con l’attuale successore che “usa il condizionale o la formula dubitativa per interpretare il caso Aldrovandi. Perché – si chiedono i genitori – usa il condizionale quando il suo ruolo istituzionale non lo permetterebbe? Perché mette le mani avanti dichiarando rispetto per la magistratura mettendone poi in dubbio l’operato? Quel condizionale signor ministro è fuori luogo, inopportuno e poco rispettoso delle istituzioni”.

E questo perché “non può il ministro dell’Interno mettere in discussione una sentenza passata in giudicato su una questione singola e specifica. Sono stati commessi abusi tanto gravi da provocare la morte di un ragazzo appena maggiorenne incensurato e di buona famiglia”. Un ragazzo, tra l’altro con “padre poliziotto e nonno carabiniere”.

Quel padre poliziotto e quel nonno carabiniere “che appartengono alle forze dell’ordine di cui lei giustamente parla, hanno pazientemente aspettato 7 anni di processo e tre sentenze per veder riconosciuta quella verità terribile che sempre hanno saputo. Auspicheremmo uguale rispetto da parte sua”. La lettera aperta termina con la firma fin troppo esplicativa: “Patrizia e Lino Aldrovandi, genitori di Federico, morto per colpa di 4 poliziotti tutt’ora in servizio”.

Grazie per aver letto questo articolo...

Da 20 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com