Di quelli che erano sopravvissuti al terremoto del 20, molti hanno collassato dopo quello del 29 maggio. Altri hanno chiuso negli ultimi giorni, dopo verifiche che hanno consigliato interventi di messa in sicurezza. Altri ancora non hanno mai chiuso, mentre numerose attività hanno riaperto già la settimana scorsa.
È il triste elenco stilato dalla Cgil di Ferrara per far capire come “la rete commerciale nei Comuni coinvolti dal sisma ha subito danni ingenti” e soprattutto denunciare che “non vi è chiarezza se le varie attività riaperte siano o meno in possesso della necessaria certificazione di agibilità, anche provvisoria, i cui termini sono stati precisati dal decreto 74 del 2012”.
E questo perché “sono poche le realtà dove al sindacato ed ai lavoratori è stata mostrata la certificazione rilasciata dai soggetti competenti”. In assenza della possibilità di verifica delle organizzazioni sindacali, secondo la Cgil spetta alle “autorità preposte che debbono verificare la legittimità di tali aperture in contesti dove, nelle problematiche legate alla sicurezza, oltre ai lavoratori sono coinvolti anche consumatori e cittadini”.
In una situazione “non semplice e nell’indubbia confusione esistente”, la Cgil di Ferrara ritiene “indispensabile che le attività commerciali aperte al pubblico espongano la certificazione di agibilità, consentendo a lavoratori e consumatori di continuare a lavorare ed effettuare acquisti in condizioni di sicurezza”.
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