Presunti concorsi truccati a Firenze, prosciolta Calamai
Prosciolta anche l'ex direttrice delle Aziende Sanitarie Ferraresi Monica Calamai, insieme ad altri sei imputati, al termine dell'udienza preliminare su presunti concorsi truccati a Firenze
Prosciolta anche l'ex direttrice delle Aziende Sanitarie Ferraresi Monica Calamai, insieme ad altri sei imputati, al termine dell'udienza preliminare su presunti concorsi truccati a Firenze
Avrebbero messo in piedi un giro di droga - in particolare di hashish e cocaina - all'interno del carcere di via Arginone dove, tra il 2020 e il 2022, erano detenuti. Protagonisti della vicenda cinque uomini, tre italiani di 35, 36 e 42 anni, un 32enne albanese e un 42enne moldavo, oggi a processo
È stato identificato e sottoposto alla misura dell'accompagnamento in stato di flagranza, per i reati di tentata rapina in concorso e porto di armi atti a offendere, il 14enne di origini nordafricane che, verso le 19 di sabato (29 novembre) scorso, assieme ad altri due complici, ancora ignoti, ha minacciato e spintonato due studenti coetanei
Durante il confronto tra i sindaci del Basso Ferrarese e l'assessore regionale Massimiliano Fabi all'ospedale del Delta di Lagosanto, c'è stato spazio anche per affrontare la questione legata all'inchiesta della Procura di Ferrara all'interno del Centro di Procreazione Medicalmente Assistita
Un giro di anabolizzanti tocca anche Ferrara con perquisizioni dei carabinieri del Nas e del Nucleo antisofisticazione e sanità in diverse palestre della provincia
È stato condannato in rito abbreviato dal gup Monica Bighetti a un anno e mezzo per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. La “sfruttata” era la moglie. L’uomo, V.P., un rumeno di 47 anni residente a Ferrara, venne arrestato a metà marzo dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile (vai all’articolo), dopo aver verificato tramite appostamenti che accompagnava la propria convivente, una giovane rumena di 25 anni, a prostituirsi in zona stazione e via San Giacomo, rimanendo nei pressi per sorvegliarla.
Dopo aver seguito la Fiat Punto bianca del 47enne e osservato le sue mosse, i militari avevano proceduto al controllo dell’auto. All’interno avevano trovato un tubo in metallo, un coltello a serramanico e un martello. I militari dell’Arma avevano cominciato a pedinare e osservare il 47enne già qualche giorno prima, per monitorare gli spostamenti e le attività e riuscire a ricollegare i suoi movimenti alla donna. Gli indizi raccolti portarono all’arresto del 47enne.
I due erano già finiti nel mirino dei militari per un episodio avvenuto un anno prima. Quando l’uomo avrebbe cercato di abusare di una connazionale che non voleva farsi convincere a prostituirsi. La moglie, in tutto questo, avrebbe fatto da palo. Per loro scattò la denuncia per violenza sessuale in concorso (la posizione della donna venne archiviata).
In tribunale la moglie ha cercato di alleggerire – inutilmente – la posizione dell’imputato, affermando che era stata lei a decidere di scendere in strada all’insaputa del marito. Lui, quando lo venne a sapere, scoppiò in lacrime. In seguito, però, era diventato il suo “protettore”.
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