Cronaca
21 Maggio 2012
Oltre trenta scosse di assestamento nella notte nella zona del Ferrarese

Terremoto: “Come a L’Aquila”. Le immagini della paura

di Redazione | 2 min

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Come a L’Aquila. La similitudine con il terremoto che ha colpito nel 2009 l’Abruzzo è venuta alla mente di tanti dopo aver visto le prime immagini del disastro provocato dal sisma in Emilia. Proprio dal capoluogo appenninico ci scrive una delle persone che hanno vissuto dal vivo quella tragedia e che ha ancora negli occhi le macerie e i lutti di qui giorni: “Mi stringo forte a tutti voi dell’Emilia – afferma Barbara -. Sono una ragazza di L’Aquila e capisco benissimo quello che avete e state provando. Ho rivissuto esattamente quei secondi quando ho visto il tg ieri. E’ dura e i giorni che passeranno lo saranno ancora di più… ma siate forti…. non sarete soli come non lo siamo stati noi…. Noi aquilani vi saremo vicini e faremo insieme qualcosa… tantissimi auguri”.

E mentre Ferrara e la sua provincia raccolgono, anche letteralmente, i cocci della tragedia del giorno e della notte prima e si piangono le sei vittime del terremoto, da tutto il mondo inizia già a mettersi in moto la macchina della solidarietà. Ieri una radio di Buenos Aires si è messa in contatto con la redazione di Estense.com per seguire in diretta gli sviluppi del sisma e chiedere come fare per contribuire alla ricostruzione e alle prime necessità della popolazione.

La Protezione civile regionale ha allestito nel campo sportivo di Finale Emilia, in provincia di Modena, dove c’è stato l’epicentro della prima scossa, una colonna mobile con 2.000 posti letto garantiti e i servizi di cucina e igienici. Egidi ha spiegato che è in arrivo anche una colonna mobile dalle Marchec on due moduli da 150 posti letto cadauno e relative cucine.

Altre colonne arriveranno da Toscana, Umbria e dalla provincia di Trento. Pronti ad intervenire Lombardia, Basilicata, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Lazio e Abruzzo.

Continuano intanto le scosse di terremoto nella zona della pianura padana emiliana. Se ne registrano oltre trenta, tutte di bassa intensità e inferiori ai 4 gradi della scala Richter. L’ultimo in ordine di tempo è stato segnalato dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologi alle ore 8:16 con epicentro a Mirandola, a 6 km di profondità e di magnitudo 2,4.

La situazione non è ancora tornata quindi alla normalità e anche questa notte molte persone hanno preferito trovare rifugio da amici e parenti oppure dormire in macchina,

(si ringrazia per le foto Flavia Franceschini)

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