Nel luglio del 2010 venne denunciato da una prostituta che frequentava l’albergo che lui gestiva, in centro a Ferrara, per reati legati alla legge contro la prostituzione (la famosa legge Merlin). Secondo la donna l’imputato, N.G., le chiedeva dei soldi per affittarle la camera che doveva usare con i clienti: 40 euro a notte più 50 al giorno per poter svolgere l’attività di prostituzione all’interno dell’albergo.
Una volta sporta la denuncia, i carabinieri avevano affidato alla donna delle banconote segnate e, una volta avvenuta la consegna del denaro, eseguirono una perquisizione rinvenendo appunto i soldi “marcati”.
Ieri in sede di discussione il pm onorario Renzo Simionati ha chiesto 3 anni di reclusione e 5mila euro di multa, mentre la difesa, sostenuta dall’avvocato Celebrano del foro di Salerno, ha fatto presente che il denaro richiesto alla donna avrebbe oltrepassato il costo della stessa prestazione, facendo intendere che la versione della parte offesa fosse poco credibile.
Il giudice Rizzieri ha accolto la tesi dell’accusa e condannato l’uomo.
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