La storia della Spal recente sembra ormai una telenovela pesante con -ormai- a rischio – forse- l’esistenza stessa del club.
La Spal in Serie A sembra quasi una leggenda con dinamiche attuali che coinvolgono (tranne i giocatori e i tecnici, i tifosi residui e i lavoratori autentici, tutti encomiabili) soggetti vari discutibili e lenti come lumache, non ultimo ambiti extrasportivi, poco analizzati dalla peraltro fatalmente prudente stampa locale.
Dinamiche che sembrano destinate appunto ad esiti letali o quasi per la Spal.
Davvero il Comune è in prima fila per salvare la Spal con la sua sempre ostentata mediazione ? O al contrario sullo sfondo- leggi fotovoltaico – gli interessi reali sono altri, extrasportivi e la Spal una mera appendice? Poco analizzata è certa rivelazione- in tal senso- dello stesso Donigaglia, quando affermò che comprò la Spal per suggerimento molto persuasivo del fu Partito… Altri tempi, altre dinamiche anche positive politico comunitarie a Ferrara…. ma….
La città stessa e il Comune sembrano avere o hanno la memoria corta: interventi diretti economici per salvare la Spal sono considerate ipotesi da Casinò… quando invece Ferrara è più conosciuta all’estero ed in Italia forse più per la Spal -la sua storia gloriosa-che per il Palazzo dei Diamanti (spesso questo in pareggio al massimo…).
Ergo…. la Spal era ed è un logo autorevole per Ferrara anche dal punto di vista dell’immagine e perchè no, anche del turismo, quando- anni 60- 10000 – se non 20000 persone riempivano lo stadio… pardon La Spal, oggi dedicato giustamente al grande Paolo Mazza: molti tifosi ospiti che poi giravano dalle parti di Giori e del Castello Estense tranquillamente…
Come ben espresso anche in diversi recenti libri sulla Spal, Guerrini (una vita nella Spal!) e altri. E lo era anche ancora un poco nelle stagioni già decadute ma relativamente felici di Pezzato e Caciagli e G.B Fabbri. E oggi, anche in Serie B, nell’era dei diritti televisivi e dei media digitale e satellitare, tale logo Spal e look storico sarebbe irrilevante?
Di tale leggenda biancoazzurra sembra rimasta a Ferrara- a parte -come detto- giocatori e tecnici- lavoratori semplici addetti- e gli ultimi tifosi sopravvissuti, solo la generosità di un ottimo, eretico e simpaticissimo poeta, il futurista doc Canetto, come noto.
Oggi crediamo sia semplicemente almeno triste quasi osservare le performances non stop di Butelli e miriadi di personaggi possibili compratori eccetera. L’unico che sembrava avere le idee e i soldi chiari, da Roma, stranamente sottovalutato… L’unico in gamba sicuro- leggi Giacomense- forse poco invogliato. Doveroso un dibattito a 360°, se necessario, anche politicamente e sportivamente scorretto. O no?
Roby Guerra futurista (alla Spal a 4 anni con il papà , 1965 in Serie A!)