
Federico Varese e Orazio d'Alessio
E’ stato un bellissimo ritorno quello di Federico Varese alla conviviale del Lions Club Ferrara Host, martedì sera, nella sala grande del Ristorante “Astra” di Via Aldighieri, affollata di Lions e di ospiti, alla presenza di autorità lionistiche e del Questore di Ferrara. Il Presidente Orazio d’Alessio ha presentato l’Ospite, arrivato puntuale dall’Inghilterra nonostante qualche ritardo patito durante il viaggio, Ospite conosciuto da molti degli intervenuti, che hanno unito il ricordo di Federico bambino o ragazzo alla conoscenza del Papà Ranieri, e alla memoria del Nonno Claudio – laureato alla Normale di Pisa con Attilio Momigliano – che a Ferrara insegnò prima di diventare docente di Letteratura Italiana all’Università di Firenze.
E dal ricordo della partecipazione, trent’anni fa, ad una serata del Ferrara Host per ascoltare il Padre, Relatore su argomenti di Storia dell’Arte, ha avuto inizio la relazione di Federico Varese, professore ordinario di criminologia all’Università di Oxford dove vive: quasi “un racconto di quello che ho fatto in questi trent’anni”, raccolto e documentato in “una lettura avvincente e un’opera di consultazione impeccabile”, come ha scritto John Le Carré del libro “Mafie in movimento. Come il crimine organizzato conquista nuovi territori”, che il relatore ha presentato con una ricca documentazione visiva, in grande parte originale, raccolta durante i viaggi che lo hanno portato per mesi o per anni nelle nazioni in cui le mafie si sono organizzate, e dalle quali hanno progettato i “trapianti” in altri posti. Da Ferrara, a Bologna, in giro per il mondo, Federico ha ricostruito con l’abilità del bravo giornalista, dell’investigatore ricco di metodologia scientifica, del ricercatore preparato i risultati delle sue inchieste, presentate con chiarezza e con rara capacità di sintesi. Ha riassunto in maniera affascinante i capitoli del Suo libro: dal trapianto delle mafie, alla ‘ndrangheta a Bardonecchia e a Verona (con risultati opposti nei due territori, esiti studiati con ricchezza di particolari), alla mafia russa a Roma e a Budapest, alle storie passate dei siciliani a New York e a Rosario, al futuro delle mafie, ai trapianti delle mafie e ai paradossi delle democrazie.
Il racconto è stato quasi quello di un Marco Polo ferrarese, che cresciuto nella piccola città estense, è divenuto un viaggiatore del mondo, autorevole criminologo, che in una delle Università più prestigiose ha portato con grande bellezza il nome di Ferrara e delle Sue capacità. La discussione con i presenti, protrattasi oltre il tempo utilizzato per la presentazione del libro da parte dell’Autore, è stata la dimostrazione più evidente, e misurabile, dell’interesse destato e dell’importanza degli argomenti trattati. Dopo la consegna da parte del Presidente al Professor Varese del Guidoncino del Club e del ricordo della serata, una serie di autografi e di saluti ai presenti ha concluso la serata ferrarese del Professore di Oxford.
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