Sarà il documentario “Vivere senza petrolio” di Faith Morgan il protagonista del nuovo appuntamento, lunedì 19 marzo alle 21 al Centro di Mediazione del grattacielo, con il ciclo di incontri “Quattro passi nella transizione”. Dopo l’approfondimento sulle materie economiche e climatiche affrontate nei mesi scorsi, è ora il tema dell’energia il protagonista degli appuntamenti di marzo.
La serie di incontri, tra proiezioni e dibattiti, che si protrarrà fino ad aprile, è organizzata dal gruppo “Ferrara in Transizione” insieme al Centro Idea e al Servizio Biblioteche e Archivi del Comune di Ferrara e in collaborazione con il Centro di Mediazione nell’ambito del progetto “Ferrara Città Solidale e Sicura”. Filo rosso del ciclo è la riflessione sui cambiamenti che interessano il contesto globale in cui viviamo, con particolare riguardo per l’economia, il clima, l’energia e la società. Tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero.
Il tema trattato dal film “Vivere senza petrolio” sarà poi approfondito dal chimico Vincenzo Balzani nel corso dell’incontro in programma sabato 24 marzo alle 16 alla biblioteca Bassani (via G.Grosoli, 42).
‘Vivere Senza Petrolio’ racconta la straordinaria forza e tenacia del popolo che per primo si è trovato a sperimentare la mancanza della “risorsa petrolio” in tutte le sue forme. L’enorme crisi energetica a Cuba nel 1990 avrebbe potuto comportare una grave carestia alimentare e pesanti difficoltà sociali, e invece, affrontata con creatività, ha portato alla scoperta di un nuovo stile di vita. Grazie alla cooperazione, al risparmio, al riuso, alla conservazione e allo spirito di comunità, Cuba ha ridotto al minimo i consumi energetici, rinunciando anche ad alcune comodità e sprechi tipici del nostro tempo.
Il documentario testimonia un esempio concreto di come sia possibile ridurre il consumo e l’utilizzo energetico tornando a un ritmo di vita e di lavoro nel rispetto dei cicli naturali e descrivendo il cambiamento da un’agricoltura e un’industria intensive con largo uso di prodotti petroliferi, per arrivare alla crescita e alla creazione di fattorie biologiche più piccole, giardini urbani e fabbriche a minor impatto energetico.
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