Cronaca
19 Febbraio 2012
L'Associazione Amici della Terra riporta due studi di un idrogeologo che confermerebbero la presenza di Cvm in grandi quantità

Un altro asilo del Salice a Pontelagoscuro?

di Redazione | 3 min

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L’asilo nido di Pontelagoscuro, lo stesso che il Comune intende affidare in gestione a privati, presenterebbe le stesse analogie di quello di via del Salice. Ovvero la presenza di inquinamento da Cvm nel sottosuolo.

A denunciarlo, attraverso una lettera-esposto presentato alle autorità preposte in materia di sanità (Ausl, Arpa e sindaco di Ferrara), è l’Associazione Amici della Terra, nella persona di Stefano Bulzoni, che chiede siano effettuate per l’asilo di via Digione a Pontelagoscuro le stesse “verifiche di prevenzione e tutela dal Cvm  per i piccoli ospiti dell’asilo nido di via Digione di Ponte” che hanno portato l’Usl di Ferrara a dare parere negativo alla apertura del nuovo asilo nido di via del Salice, proprio per la presenza di Cvm nel sottosuolo in valori superiori ai limiti prescritti dalla legge.

A convincere Bulzoni e l’Associazione Amici della Terra sulla presenza di Cvm sono gli studi del professor Gargini, idrogeologo, effettuati nel 2004 e 2011. Studi che dimostrerebbero che sotto l’abitato di Pontelagoscuro ci sarebbero discariche che contengono addirittura un totale di ben 7 tonnellate di Cvm, il pericoloso cloruro di vinile monomero, corrispondenti ai buchi di due bombe riempite nel dopoguerra con tali rifiuti chimici. Il primo studio del professor Gargini, quello risalente al 2004, è denominato “La bonifica dei siti inquinati nel Comune di Ferrara” e riporta una foto aerea del 1937 che individua “la “pandora” o plume di Cvm,  causato da un deposito di Cvm” sotto la località che va dal campo sportivo alla fine dell’abitato di Pontelagoscuro corrispondente al centro commerciale “Diamante”.

Il secondo studio, quello del 2011, intitolato “Inquinamento degli acquiferi nella città di Ferrara”,  riporta la foto aerea agosto 1945 della RAF (Royal Air Force) dove sono ben visibili le grandi buche prodotte dai bombardamenti. Due di queste buche sono in corrispondenza dell’asilo di via Digione. La stessa foto del 1945  evidenzia una vasta chiazza bianca che si estende da nord a sud tra la ferrovia e l’abitato di Ponte, larga 500 metri che, secondo il direttore Arpa di Ferrara,  è area di discariche a cielo aperto.

Queste buche, in sintesi, sarebbero state utilizzate come discarica di Cvm, e secondo gli stessi studi di Gargini “queste caratteristiche dei suoli, ove insiste anche l’asilo,  non garantiscono l’impermeabilizzazione della struttura pubblica dalla risalita del gas Cvm dai suoli e falde sottostanti  inquinate”. “Conformemente a questa conformazione dei suoli – prosegue l’Associazione Amici della Terra nella sua esposizione – il professor Gargini evidenzia che l’asilo si trova nell’area con concentrazione di Cvm di 160 micro grammi litro alla profondità tra meno 5 e meno 25 metri” e “sempre per la conformazione dei suoli, nello studio del professor  Gargini 2004, a pag. 5  si legge che sono stati trovati  inquinati da Cvm  i pozzi di via Digione (di fronte all’asilo nido)”.

La richiesta di Bulzoni e dell’associazione è quindi di verificare il livello di inquinamento da Cvm presente nel sottosuolo a tutela dei piccoli ospiti dell’asilo.

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