Un sostegno ai padri separati che, proprio a causa dell’esito della separazione, raggiungono livelli di indigenza “che rendono difficoltoso un concetto di vita dignitosa”. E’ la richiesta contenuta nell’interpellanza alla presidente della Provincia presentata dalla consigliera Pdl Stefania Milani. Nel testo del documento della Milani, si chiede a Marcella Zappaterra di “affrontare l’argomento in Consiglio provinciale e portarlo alla luce nell’ottica di un dibattito attento e sensibile”, di sapere se “il fenomeno venga rilevato anche nella nostra Provincia e se ci sono dati statistici a supporto dell’analisi” e, soprattutto se vi siano progetti in atto “al fine di offrire supporto a queste fasce sociali, quali ad esempio la possibilità di condividere spazi di associazioni o altro per avere locali che favoriscano l’incontro con i figli, sull’esempio di città come Bolzano e Genova che hanno attivato vere e proprie case-famiglia”.

Un’iniziativa, quella della consigliera Pdl, che sembra aver preso le mosse, come esplicitamente riportato nell’interpellanza, dal “successo riscontrato dalla fiction sociale trasmessa dalle emittenti pubbliche ‘Sarò sempre tuo padre'”, oltre che dalle statistiche allarmanti sul fenomeno, secondo cui  “la categoria dei padri separati raggiunge livelli di indigenza che rendono difficoltoso un concetto di vita dignitosa dovendo, in taluni casi, arrivare alla fine del mese anche solo con € 300,00”, con stime, secondo l’Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani, che parlano di “150.000 padri che hanno perso ogni contatto con i figli sul territorio nazionale”.