Cronaca
8 Novembre 2011
Sull’Inail: "Stiamo fotocopiando le 12mila carte che chiede l’Istituto"

Rinaldi, un premio non solo per Cona

di Redazione | 3 min

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Il premio per Cona. “Rinaldi vuole traslocare in fretta perché il suo contratto prevede un cospicuo premio se riuscirà a completare l’operazione entro l’anno”. È un’affermazione sentita pronunciare più volte, anche dal personale del Sant’Anna, e ripresa spesso dai lettori di estense.com. L’interessato, però, smentisce: “Il mio contratto, come quello di tutti i direttori generali di questa Regione, prevede una retribuzione fissa a cui si aggiunge un premio di risultato pari al massimo al 20% di questa. Nel mio caso, sono diverse le voci da considerare, tra cui certo anche il trasloco a Cona, ma non solo: ad esempio anche una corretta gestione delle cartelle cliniche”. E, soldi a parte, “pensate davvero che per una qualunque cifra io faccia dei morti? – ha domandato ai giornalisti –. Le polemiche nei miei riguardi ci stanno anche – concede –, però dall’interno dell’ospedale ho ricevuto pure segnali di solidarietà”.

I soldi dell’Inail. “Rinaldi vuole traslocare in fretta per avere i soldi dell’Inail”. È vero, “quest’anno abbiamo corso anche per i 60 milioni dell’Inail” ha confermato lo stesso direttore generale. L’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro acquisterà infatti un’ala del nuovo nosocomio, pagandola appunto 60 milioni, una cifra per ora anticipata dalla Regione. Per sborsarli, però, “vuole il certificato di agibilità e di prevenzione antincendio – ha reso noto il direttore –, mentre non chiede quelli dell’Asl”. La corsa in realtà dovrebbe essere quasi finita: l’Istituto vuole tutte le carte entro la fine di novembre, “e noi le stiamo fotocopiando ora – comunicano all’unisono Rinaldi e il direttore amministrativo Ivan Cavallo –: si tratta di 12mila pagine”.

Le carenze assistenziali. “Si è assistito al susseguirsi di pesanti disservizi, carenze assistenziali, disagio e disorientamento dei pazienti e familiari coinvolti, assenza di organizzazione e goffi tentativi di porvi rimedio”. Lo ha scritto la Cgil (vai all’articolo http://www.estense.com/?p=177412) dopo il secondo spostamento della data di inizio trasloco, e questo non è proprio andato giù al direttore generale. “Si può dire quello che si vuole, ma c’è un limite: seminare dubbi sulla qualità assistenziale. Ciò che non si è verificato è uno scadimento dei livelli di assistenza: questo non è accaduto – ripete –, questo non è accaduto”. Riconosce il direttore che “alcuni disagi ci sono stati sicuramente, per i pazienti e per il personale, ma uno scadimento però no: nell’area-contenitore – quella parte dell’Urologia e della Chirurgia generale nella quale sono stati trasferiti 19 ricoverati del Dipartimento medico in vista del trasloco, poi riportati nelle rispettive stanze – la presenza infermieristica era quella stabilita dalle norme: su questo sono tranciante”.

La commissione d’inchiesta. Il senatore del Pdl Alberto Balboni già ieri dovrebbe aver protocollato una richiesta di indagine parlamentare su Cona presso la Commissione d’inchiesta sul sistema sanitario nazionale del Senato (vai all’articolo http://www.estense.com/?p=177623). “Non mi sottraggo alla verifica delle responsabilità” ha commentato pacatamente Rinaldi.

I costi di Cona. Ma quanto è costata finora tutta l’operazione? C’è chi parla di 300 milioni e chi si spinge sopra i 500, ma nemmeno ai giornalisti finora è riuscita una verifica certa. Bisogna però distinguere tra le spese per realizzare quanto è compreso entro il perimetro del nuovo nosocomio e quanto invece per le vie di comunicazione necessarie a raggiungerlo. Nel primo caso si tratta di “301-302 milioni di euro” ha confermato stamattina Rinaldi (il quale però in giugno fornì ai Consigli comunale e provinciale congiunti una cifra leggermente diversa, 308 milioni – vai all’articolo http://www.estense.com/?p=151116), il dubbio resta sul secondo.

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