La vicenda della Solvay di Ferrara ricorda molto il film “Erin Brockovich” con Julia Roberts. La storia la ricorderete tutti: una multinazionale è trascinata in giudizio da una dipendente che scopre che la sua azienda avvelena la falda con il cromo, provocando tumori e decessi.
Quanto accaduto alla fabbrica di Ferrara non si discosta poi molto: dei 400 operai che vi lavorarono, 60 sono morti di tumore. La multinazionale belga trasformava il gas cancerogeno cvm in pvc ma, a quanto pare, lo faceva ad un prezzo troppo alto, sulla pelle dei lavoratori, e, nello specifico degli autoclavisti, costretti a scendere nei pentoloni di lavorazione e a ripulirli dagli scarti della lavorazione manualmente, con addosso semplici tute di stoffa e guanti. L’ aspetto tragico della vicenda è rappresentato dal fatto che già in quegli anni i manager erano sicuramente a conoscenza della pericolosità del cvm, dal momento che il loro medico aveva esposto i risultati delle sue ricerche a un congresso internazionale.
Se quanto denunciato dalla pubblica accusa si dimostrasse vero, il fatto assumerebbe una gravità inaudita ed inconcepibile, così inconcepibile da ritenere che i tre anni e mezzo di condanna agli ex manager della Solvay (per lesioni gravi colpose e omissione dolosa di protezioni nei luoghi di lavoro), diano ben poca soddisfazione alle parti civili. Questi fatti dimostrano ancora una volta l’ esigenza imprescindibile per ogni azienda di interrogarsi attorno all’etica ma mostrano ancor di più come, a più di trent’ anni dall’ accaduto, l’ Italia in tema di sicurezza sui luoghi di Lavoro abbia ancora molto da imparare. E’ di due giorni fa infatti la notizia della procedura d’infrazione della Commissione europea nei confronti del nostro paese per ‘gravi inadempienze sulla sicurezza nei luoghi di lavoro’. Da quindici anni a questa parte, giorno dopo giorno, è stata infatti propinata al Paese una cultura per cui i diritti non contano niente e le norme di sicurezza sono intese come “problemi” per l’ imprenditoria che vanno risolti cancellando qualsiasi norma di tutela.
On. Silvana Mura, segretario regionale Idv Emilia-Romagna