Comacchio
9 Ottobre 2011
L’allarme della Fattoria: “Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti”

A rischio il futuro di mille animali

di Redazione | 2 min

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di Katia Romagnoli

Porto Garibaldi. Convivono in piena armonia in un ettaro e mezzo di verde ad una manciata di minuti dal mare, ma per garantire loro un futuro occorrono oltre all’affetto di chi li accudisce, anche viveri, dalle granaglie, al fieno, dalle carote alla frutta e verdura in generale, sino alle crocchette e all’acqua.

Sono più di 1.000 ormai gli ospiti della Fattoria degli Animali “La Collinara” di Porto Garibaldi, inaugurata poco più di un anno fa, provenienti per lo più da sequestri delle forze dell’ordine (ad esempio per macellazioni clandestine), oppure da abbandoni o da maltrattamenti come i cani destinati ai combattimenti clandestini o una delle mucche, arrivata da Belluno, dopo che il proprietario l’aveva tenuta alla catena.

Molteplici sono le attività che si svolgono alla Fattoria, in cui sono presenti anche un maneggio, una stalla, laghetti e piscina. Oltre ai laboratori didattici riservati alle scolaresche, si fanno passeggiate a cavallo, equitazione e pet-terapy, centri estivi per i bimbi e feste di compleanno.

“Per andare avanti – racconta Antonella Galante, presidente della Fattoria – abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti. Basti pensare che paghiamo cifre esorbitanti di bollette dell’acqua, ogni mese non meno di 500 euro. Pochi sanno – continua Antonella – che un grosso animale beve sino a 50 litri di acqua al giorno. Faremo presente al Cadf questi aspetti con la speranza di ottenere riduzioni nei costi”.

Un traguardo significativo sarebbe l’acquisto di 60 ettari di terreno che circondano l’area perimetrale della Fattoria “perché qui ormai siamo stretti – aggiunge – visto che si contano già circa 200 grossi animali, tra i quali 1 lama, 3 mucche, 53 tra cavalli, pony e asini e poi ancora maiali,  cani, capre, cigni e oltre 800 piccoli animali dai volatili, pappagalli, piccioni, galline, faraone, tacchini, anatre, oche, pavoni e poi ancora conigli, porcellini d’India, tartarughe etc…”.Due progetti che stanno a cuore alla Galante e al suo socio Uber sono la Scuola di circo e l’attivazione delle procedure per trasformare la fattoria anche  centro di recupero per animali selvatici “ma non abbiamo i soldi per costruire le voliere” – aggiunge Antonella. Fondamentali sono dunque il sostegno delle Pubbliche Amministrazioni e le sovvenzioni di privati, anche da parte di istituti di credito e imprenditori che vogliano sposare la giusta causa di animali sfortunati, i quali alla Fattoria hanno trovato ospitalità, amore e rispetto oltre al cibo. “Chissà quanta gente butta via materiali, pali, reti, vecchie coperte oltre che pane, frutta, verdura, tutte cose per noi preziosissime”, conclude Antonella.

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