Cronaca
6 Settembre 2011
Spaccio nelle disco e nei ritrovi dei giovanissimi. Droga anche ai minori

Venti arresti tra il popolo della notte

di Marco Zavagli | 3 min

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Seguivano il popolo della notte, per rifornire decine e decine di giovani, molti dei quali minorenni e ragazzine, di tutti i tipi di droga. Sono stati necessari cinque mesi di indagini agli uomini del nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Ferrara per portare allo scoperto il giro di stupefacenti che coinvolgeva i frequentatori delle discoteche.

E proprio all’interno o nelle immediate vicinanze dei locali da ballo avvenivano gli scambi, a totale insaputa dei gestori. Non solo. I presunti spacciatori seguivano letteralmente il percorso della “movida” ferrarese, dai locali dell’aperitivo pre-disco ai luoghi di ritrovo giovanili più “bazzicati”. Non è un caso che alcune cessioni siano state documentate in pieno centro, quando non proprio davanti alla porta del duomo.

Ma veniamo ai numeri. In tutto si contano dodici arresti (20 dall’inizio dell’operazione) su esecuzione di altrettante misure cautelari emesse dal gip. Per nove di questi è stata emessa la misura cautelare della carcerazione, per tre i domiciliari. È così che sono finiti in manette A.M., 23 anni, Giuseppe Busco, 30, Daniele Ricciardi, 26, Aboutarik Zouhair, 26, Daniel Figuereido De Almeida, 20, Mohamed Jertila, 20 anni. Altri tre sono tuttora ricercati. Ai domiciliari sono finiti invece T.S., classe ’91, Z.M., dell’’86, e P.A., del ’90.

Ogni gruppo di presunti pusher aveva la sua specialità. Chi vendeva droghe leggere, chi pasticche, chi eroina e cocaina. E proprio dal nome di una delle pasticche di ecstasy oggetto di spaccio, la “Butterfly”, con l’effige di una farfalla, deriva il nome dell’operazione.

La rete dello spaccio faceva capo, secondo gli inquirenti, a tre “organizzatori di eventi”, tutti rodigini, che avrebbero orchestrato un vasto smercio fra le province di Bologna, Ferrara e Rovigo, grazie all’appoggio di fornitori e pusher sia italiani che stranieri.

“Con le loro attività – spiega il colonnello Fulvio Bernabei, comandante delle fiamme gialle estensi – i tre “pr” avevano attirato nel giro della “disco” tanti giovani ragazzi, molti minorenni (dai 15 anni in su), ai quali è stato facile spacciare di tutto: hashish, marijuana, cocaina, eroina, ecstasy, lsd, anfetamine e persino la ketamina usata come anestetico dissociativo per uso umano e veterinario. Lo spaccio non avveniva solo nella discoteca ma anche in pieno centro a Ferrara dove gli “organizzatori di eventi” ed i pusher rimanevano sempre in contatto con i giovanissimi clienti”.

L’attività era iniziata nel febbraio del 2010 con l’arresto di uno dei “pr”, trovato in possesso di un centinaio di pasticche di ecstasy e svariate dosi di anfetamine. Da qui l’indagine si è subito allargata portando poi all’arresto di altri venti spacciatori e alla segnalazione alle prefetture di ventidue assuntori. Complessivamente sono state circa 1200 le cessioni di sostanze stupefacenti accertate.

Le indagini hanno portato al sequestro di 1,8 kg di hashish, 176 grammi di cocaina, 64 grammi di eroina, 14 di marijuana, 91 pastiglie di ecstasy, 24 dosi di anfetamine e alcuni millilitri di ketamina.

Qualcuno degli arrestati conduceva la normale vita che conduce un ragazzo di 20 anni. Alcuni di loro abitavano ancora con i genitori. Discorso diverso per i giovanissimi assuntori, sentiti nel corso delle indagini, che lungi dal capire quello che stavano facendo, “hanno mostrato segni di incoscienza – come spiegano gli inquirenti -, inconsapevolezza, quasi fosse un rito comune per la loro età”. Discorso diverso per i genitori, che “cascavano letteralmente dalle nuvole e mostravano una grande preoccupazione”.

Il discorso però non finisce qui. “Speriamo di aver dato un duro colpo allo spaccio in città tra i giovanissimi – si augura Bernabei -; ma ora si è chiuso il sipario di un atto, l’opera andrà ancora in scena”.

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