Cronaca
25 Agosto 2011
Centinaia di piante (alte fino a 5m) e migliaia di semi coltivati da coppia in giardino

Sequestrata maxi piantagione di marijuana

di Marco Zavagli | 3 min

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Li hanno sorpresi proprio mentre stavano curando il verde del loro giardino (“garden” in inglese, da cui il nome dell’operazione). L’unico problema è che quel verde consisteva in 217 piante di marijuana, sia interrate che in vaso, alte fino a 5 metri e nascoste sotto teloni e altra vegetazione.

A insospettire una pattuglia dei carabinieri di San Bartolomeo in Bosco che era in servizio di controllo del territorio intorno in località Bova, alle 16.30 del 23 agosto, è stato un ciuffo galeotto: l’appendice di una di queste piante era sfuggito al controllo dei teloni e alla mimetizzazione con il resto del verde.

Vedendo quell’inconfondibile tipo di fogliame seghettato, il maresciallo Pietro Pontanelli e il brigadiere paolo Guglielmini si sono insospettiti e si sono avvicinati. Dopo aver riconosciuto la pianta di cannabis che spuntava da quel recinto metallico che delimitava un giardino di una trentina di metri quadri, i militari si sono diretti verso la relativa abitazione  attraverso uno stradino sterrato.

I proprietari erano all’interno, intenti a sviluppare il proprio “pollice verde”. Alla vista dei carabinieri non hanno potuto far altro che aprire il cancello e la porta della loro abitazione. Qui, all’interno, lo stupore degli uomini dell’Arma è addirittura aumentato. Se in giardino c’erano 217 piante, in casa se ne trovavano altre 5, avvolte in fogli di giornale, per un peso complessivo di circa 300 grammi; e ancora 42 contenitori di plastica con 9500 semi di cannabis per un peso di 322 grammi; 5 vasi di vetro e una busta in cellophane contenenti marijuana essiccata per un peso di 117 grammi; 3 spinelli (0,9 grammi ciascuno) e materiale vario ritenuto dagli inquirenti idoneo al confezionamento di dosi. Ogni contenitore era catalogato per qualità e tipologia di semi. Le piante in giardino, infine, una volta sradicate risultavano pesare 40 chilogrammi.

“Una piantagione del valore di mercato – specifica la tenente Emanuela Cappa della Compagnia di Ferrara – di circa 50mila euro”. Nella casa però non è stato trovato alcun contante.

Il tutto è stato posto sotto sequestro, mentre per i due proprietari, T.T., classe ’60, e la moglie, del ’63 (entrambi incensurati), è scattato l’arresto in flagranza per detenzione ai fini di spaccio di stupefacente. L’uomo, su ordine del pm Angela Scorza, è stato portato all’Arginone e la donna è stata portata al carcere femminile della Dozza di Bologna.

La coppia, originaria del Bolognese, era venuta ad abitare nei dintorni di San Bartolomeo circa 4 anni fa e conduceva una vita molto appartata. Non uscivano quasi mai di casa e non davano nell’occhio. In passato avevano svolto la professione di impiegati ma al momento risultano disoccupati. Davanti ai carabinieri si sarebbero giustificati dicendo che la loro è una coltivazione qualsiasi, per niente diversa da quella che può essere una piccola piantagione di pomodori o verdure.

La mancanza di gravi indizi di colpevolezza che provino la presunta attività di spaccio è stata anche sostenuta dalla difesa dei due coniugi in sede di udienza di convalida. Tesi accolta dal gip del tirbunale di Ferrara che ha accolto l’istanza di scarcerazione per entrambi avanzata dall’avvocato Antonio Petroncini, del foro di Bologna.

“Si tratta di uno dei più cospicui e appariscenti sequestri di droga mai operati a Ferrara – fa sapere il tenente Cappa –. Ora le indagini proseguono per capire dove finiva tutto quello stupefacente”.

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