Sport
19 Maggio 2011
La storia di Diego, 38 anni. Dopo l’amputazione il ritorno alla vittoria

Perde la gamba nell’incidente, torna in gara e vince

di Redazione | 3 min

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Ha temuto di dover passare il resto dei suoi giorni su una sedia a rotelle. Ora alza al cielo una coppa appena vinta in una competizione sportiva. E può tornare a sorridere: “la forza non deriva dalla capacità fisica ma da una volontà indomabile”. In questo motto si identifica Diego Merli, 38enne body builder poggese, atleta che ha fatto della forza di volontà, del sacrificio e della passione la sua ragion di vita. Una storia davvero particolare quella di Diego, un ragazzo che ha fatto della cultura fisica la propria passione e che da un giorno all’altro si è ritrovato su un letto d’ospedale a causa di un grave incidente stradale in moto nel luglio 2008 che gli è costato l’amputazione della tibia della gamba sinistra e la frattura scomposta della destra.
“Coltivavo la passione per il fisico scolpito già da bambino – sorride Merli – quando mi ispiravo ad attori come Sylvester Stallone. Tutto però è cominciato quasi per scherzo a 18 anni, al ritorno dal servizio militare che ho svolto a Padova. Rientrato a Ferrara con qualche chilo in più, ho iniziato ad allenarmi con più frequenza a San Martino, dove ho svolto le mie prime gare. Ora da un anno vivo e mi alleno a Poggio Renatico, nella palestra “Body Planet”, del mio caro amico Filippo Rizzioli”.
Un fisico mozzafiato quello di Merli, scolpito su 162 centimetri di altezza per 72 kg di peso, e un curriculum che vanta un quarto posto nel 2004 al campionato italiano Ainbb di natural bodybuilding.
Diego oggi porta con sé le cicatrici dell’incidente che lo ha coinvolto, ma non è certo il tipo di persona che si arrende, e di questo ha dato dimostrazione. Da alcuni giorni è infatti entrato nella storia del bodybuilding con la vittoria nella selezione dei campionati italiani di Monselice (Pd), in una gara alla quale si è preparato da solo e che lo ha visto meritatamente trionfare. Era la prima volta nella storia infatti, che un amputato ha preso parte ad una gara.
“Quello di tornare sul palco di gara era un pensiero che avevo nella testa da quando ero in ospedale – spiega Merli – anche se più mi avvicinavo alla gara e più avrei voluto mollare tutto. Il giorno della competizione, mi sono presentato senza aver preparato nessuna routine libera; l’adrenalina di esser di nuovo sul palco e di vedere un pubblico in piedi che ti applaude mi ha permesso di improvvisare una performance che ha convinto giudici e presidente. È stata una soddisfazione enorme – prosegue Merli – ricevere i complimenti della giuria, in particolare nel momento in cui l’antidoping è risultato negativo (segno che il lavoro sul mio corpo è un lavoro sano). Il momento in cui ho alzato la coppa è stato un momento magico nel quale mi sono commosso e che mi ha dato una gratificazione enorme per tutti i sacrifici fatti”.
Domenica ci saranno i campionati italiani ai quali però Merli ha dovuto rinunciare: “ho dovuto stringere i denti già per prepararmi alla gara di Monselice, in quanto ho risentito di qualche problema con la protesi alla gamba. Dopo la gara mi sono rilassato e ho potuto riprendere le energie psicologiche che nell’ultimo periodo mi hanno massacrato. Ringrazio la persona in assoluto più importante per me – chiude Merli – ovvero la mia compagna Mery, la quale mi ha sempre sostenuto (anche in cucina). Peccato non poterle regalare anche questa soddisfazione”. Ma Diego la sua gara più importante, in fondo, l’ha già vinta.

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