Una detenuta transgender ha denunciato di essere stata violentata nel carcere di Ferrara da quattro uomini. I fatti sarebbero successi all'interno di una cella nella sezione "Protetti"
Per il direttivo e l'Osservatorio Carcere della Camera Penale Ferrarese, la violenza sessuale che una detenuta transgender sarebbe stata costretta a subire da quattro uomini all'interno del carcere di via Arginone, "mette in luce, ancora una volta, i problemi che affliggono il sistema carcerario".
Un "momento di strumentalizzazione politica della destra universitaria". È così che Link Ferrara-Studenti Indipendenti definisce la partecipazione di Azione Universitaria alla serata-evento Unifest dello scorso 20 giugno in piazza Ariostea
Un fatturato medio di 0,7 miliardi di euro con 13 medie imprese. È il dato più basso di tutta la Regione Emilia Romagna con Ferrara unico provincia a non superare con le sue medie imprese il miliardo di euro di fatturato
Mercoledì 2 luglio, l’Arena Coop Alleanza 3.0 ospita una serata a ingresso gratuito per celebrare la Giornata Internazionale delle Cooperative. A partire dalle ore 19, un aperitivo offerto da Coop Alleanza 3.0 e Cidas aprirà una serata di cinema, dialogo e memoria condivisa nel cuore verde di Ferrara. Alle 21.30 sarà proiettato Flora, di Martina De Polo
Venezia. “È un film per la verità”. Battezza così Beppe Giulietti, portavoce di Art 21, il film girato sulla tragica storia di Federico Aldrovandi. Il lavoro di Filippo Vendemmiati, giornalista di Rai 3, è stato presentato questa mattina in conferenza stampa al Lido di Venezia. Questa sera, alle 22, verrà proiettato in concorso per la sezione Giornate degli autori, il documentario che racconta la storia del ragazzo morto a soli 18 anni, i fatti accertati e misteri che li avvolgono, il processo e i suoi numerosi colpi di scena, tentando di fornire una spiegazione verosimile dell’accaduto proprio a partire da quegli interrogativi rimasti insoluti. La narrazione di Vendemmiati è arricchita da materiali inediti forniti dalla famiglia e dai suoi legali, dagli atti processuali e dai filmati Rai provenienti dai telegiornali e dall’archivio dello stesso autore.
Il titolo scelto, “È stato morto un ragazzo”, fa riferimento alla vicenda di Gabriele Sandri, tifoso della Lazio ucciso in un autogrill da un proiettile vagante, partito dalla pistola di un poliziotto. La frase, tanto sgrammaticata quanto efficace, fu pronunciata da un collega del poliziotto, e rappresenta bene anche le ambiguità della tragedia di Federico, in bilico tra omicidio e casualità.
“Non è un film contro la polizia – sottolinea in sede di presentazione il produttore, Marcello Corvino -, è un film contro una cultura che non capisce l’importanza della giustizia e allo stesso tempo un’accusa contro chi non ha fatto quello che avrebbe dovuto fare, ossia mostrare solidarietà alla famiglia anziché querelarla”.
“All’inizio di questa brutta storia c’e stato un silenzio mediatico, la cancellazione da parte dei media – accusa Beppe Giulietti di Art 21 -. È stato negato il diritto a sapere. Vorrei che questo film venisse visto il più possibile. Nessuno potrà mai risarcire la famiglia per la morte di Federico, ma almeno si può cercare di fare in modo che una tragedia del genere non accada ad altri. Chiedo ai grandi network e alla Rai che questo lavoro non venga mandato in onda alle 2 di notte. E’ un grande film civile che con la legge Bavaglio non ci sarebbe stato”.
“Se la legge bavaglio fosse stata in vigore cinque anni fa – sottolineano in proposito gli autori -, senza poter pubblicare gli atti, le foto, le trascrizioni delle telefonate, si sarebbe mai scoperta la verità sulla morte di Federico e quella di altri casi simili, avvenuti prima e dopo?”.
Un punto condiviso da Fabio Anselmo, l’avvocato che ha seguito prima, durante e dopo il processo gli Aldrovandi. “Il coraggio di far emergere la verità – dice -lo chiedo non alla gente comune, ma alla magistratura (che è retribuita proprio per questo compito), che è l’ultima speranza dei cittadini di fronte al sopruso del potere. Se i giornali non avessero continuato a parlare del caso Aldrovandi, oggi non saremmo qui”.
E giornalista da anni lo è l’autore e regista del film, Filippo Vendemmiati. Visibilmente emozionato, paragona il suo stato d’animo “al mare in burrasca” che offriva in quelle ore la laguna. “Gli Aldrovandi mi han dato la forza di portare a termine questo lavoro – spiega – e hanno continuato a violentare il loro dolore fornendomi il supporto e i documenti necessari. Vedranno per la prima il film questa sera”.
A chi gli chiede quale sia stato, da cronista, il punto più basso che gli è toccato di vedere nel seguire la vicenda per il telegiornale regionale, Vendemmiati non ha dubbi: “mi ha fatto aprire gli occhi la conferenza stampa del procuratore capo di allora Severino Messina, quando diede una versione particolare della morte di Federico. Durante il processo, invece, rimasi allibito quando Federico venne dipinto come drogato e come matto. Soprattutto quando un avvocato ebbe il coraggio di dire a Patrizia che ‘è una brava donna, sapeva che suo figlio era un drogato e mi fa tanta pena’”.
“Considero il film un grande regalo – commenta Patrizia Moretti mentre si asciuga le lacrime -, un momento altissimo di giustizia per Federico; la divulgazione di questa storia restituisce a mio figlio la dignità che gli è stata tolta e a me il piacere di sapere che Federico non sarà sepolto dalle menzogne”.
Grazie per aver letto questo articolo...
Da 20 anniEstense.comoffre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente. Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.
OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:
Scoop Media Edit IBAN:IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER) Causale:Donazione perEstense.com