Frecce Tricolori. No, non quelle che periodicamente fanno alzare gli occhi ai ferraresi. O sì. Meglio: si tratta della famosa Pattuglia Acrobatica Aerea italiana, ma nella sua versione “virtuale”. “Si chiacchiera tanto di videogiochi dannosi, pericolosi, e quant’altro. Ma c’è chi invece in un videogame vede tanta amicizia, chi vede in un videogame una passione, un modo per sognare, per volare in alto e rendere reali i propri desideri altrimenti impossibili” racconta Michele Benini, pioniere ferrarese di questo hobby. Il gruppo partecipa ad uscite esterne come fiere, raduni aeronautici, manifestazioni durante quasi tutto il periodo invernale per poi arrivare a dicembre e partecipare al più grande raduno virtuale VFAT, tre giorni dove si esibiscono tutti i più famosi gruppi acrobatici virtuali. La loro presenza spesso viene supportata dal personale dell’aeronautica militare e anche da alcuni specialisti del 313° gruppo Frecce Tricolori.
Conosciamo insieme questa passione assieme al capo formazione Luca Viero (articolo pubblicato in data 19/2/2010 sul sito http://www.softwareandtools.it/index.php/notizie/96-litalia-vola-alta-nei-cieli-con-le-frecce-tricolori-virtuali.html).
Quando sono nate le FTV?
Le Frecce Tricolori Virtuali sono nate nell’aprile del 2003.
Il progetto si pone come obiettivo di sviluppare i vincoli di amicizia tra gli estimatori della Pattuglia Acrobatica Nazionale presenti in internet e riproporre, tramite programmi di simulazione di volo virtuale, (MS Flight Simulator 2004, Lock-On e IL2), il lavoro di squadra che da sempre contraddistingue i piloti e il personale delle Frecce Tricolori. Per rendere possibile tutto questo il gruppo partecipa, nel corso dell’anno a vari eventi sia online, (in internet streaming), sia presenziando a eventi fieristici oppure di carattere pubblico.
Hanno qualche legame con le frecce tricolore “reali”?
Il team, pur se conosciuto dalle Frecce Tricolori e dai Club, non ha contatti diretti con il reparto, se non quello di condividere lo stesso spirito di squadra e la stessa dedizione. Dobbiamo tenere conto di una cosa molto importante, il team virtuale è composto totalmente di persone “comuni”, che hanno una vita normale caratterizzata da impegni famigliari e di un lavoro, e non fanno parte dell’Aeronautica Militare, sono solo molto “speciali” perché tutti s’impegnano a fondo per raggiungere l’obiettivo prefissato, poter “volare” il programma della PAN con un simulatore di volo per PC.
Il VFAT, acronimo che serve ad indicare il Virtual Festival of Aerobatic Team, come altri eventi minori dello stesso tipo, in Italia non è molto conosciuto ed è poco seguito purtroppo. Il nostro Paese tiene in scarsa considerazione il mondo “parallelo” di internet e tutte le sue sfumature più eterogenee. Il discorso è che, mentre negli altri paesi, vedi USA, ma più semplicemente, (sembra paradossale ma è così ve lo assicuro) in Russia i team virtuali vengono presi molto in considerazione, qui da noi veniamo visti come semplici “giocatori”. Ho portato fra tutti gli esempi la Russia perché, in sintesi, il VFAT è nato proprio in quel paese, grazie al riconoscimento da parte delle Pattuglie acrobatiche Sovietiche (“Strizhi” conosciuti come”Swifts” e “Russkiye Vityazi” o”Russian Knights”) dei relativi gruppi virtuali che le rappresentavano in internet.
Tutto questo è avvenuto 5 anni orsono durante il Salone Aerospaziale di Zhukovsky, in Russia, al quale anche le nostre amate Frecce hanno partecipato esibendosi.
Quante persone che fanno parte delle FTV?
Attualmente siamo 14, circa, perché non tutti riescono a conciliare la vita privata con le esigenze del gruppo. Il nostro hobby richiede parecchio tempo per dare i frutti desiderati, e l’impegno che tutti i membri del gruppo dedicano al progetto è veramente ammirevole. Il bello di questo gruppo è che siamo tutti amici, anche se, a onor del vero, non ci siamo visti ancora tutti in faccia, ma rimedieremo presto anche a questo.
Ci sono altri gruppi, come il vostro, in Italia?
Esistono altri gruppi di piloti virtuali nel nostro Paese, si, però il nostro è l’unico che dalla data della sua nascita ha sempre continuato sui propri passi, facendo crescere negli anni la passione e l’orgoglio personale di essere stati in grado di realizzare la nostra “Grande Avventura”, (parafrasando un libro fotografico dedicato alle Frecce).

Michele Benini
C’è molta gente, in Italia, che conosce l’evento VFAT2009?
Rispetto al resto del mondo, c’è molta considerazione in Italia dell’evento?
Direi che non ce n’è, se la cosa fosse rivolta ad un “pubblico normale”, se, invece, mi riferisco al pubblico di appassionati piloti virtuali allora posso dire che, anche grazie al nostro impegno, i vari eventi hanno avuto più seguito anche in Italia.
Come è iniziata la sua passione per questa disciplina virtuale?
Volo virtuale dall’ormai lontano 1991, quando flight simulator 4 e il mio primo scassatissimo PC usato mi permisero di entrare in questo mondo spettacolare. Da allora ho sempre progredito, con i PC e con i simulatori, passando per FS5 nel ’93 il quale dettò le basi della III^ generazione, quella degli scenari realistici, non più quindi linee tipo “AUTOCAD”, ma territori artificialmente generati. FS98 decretò come ufficiale il mio hobby, che tutt’ora pratico, e i vari sviluppi di piattaforma resero possibile FS2000, -2002 e infine 2004. Ora la simulazione tramite Flight Simulator permette anche di replicare veri Gruppi di volo dell’AMI. I simulatori di volo mi hanno permeso di diventare anche pilota.
E l’idea di fondare le FTV?
L’idea di fondare le FTV non fu solo una mia idea, ma di un ristretto numero di amici.Il tutto nacque per pura passione, e anche un po’ per sfida, in quanto la maggior parte degli utenti di FS dicevano che era praticamente impossibile realizzare un progetto simile, perché FS mal sopportava il volo in formazione di più velivoli a distanze ravvicinate. Da allora, era il 2003, non ho mai smesso di volare con le FTV, e ho sempre cercato di far continuare l’avventura . varie persone hanno fatto parte del gruppo, poi, chi per lavoro, chi per altri motivi, se ne sono andati. Il gruppo attuale annovera 4 dei vecchi piloti che condivisero le prime soddisfazioni del gruppo.
Che progetti avete in mente, dopo il VFAT2009?
Il 2010 sarà davvero l’anno della svolta per il gruppo, sia dal punto di vista qualitativo sia dal punto di vista personale. Quest’anno ci vedrà impegnati in 4-5 eventi pubblici e 2 o 3 eventi virtuali. Il primo evento si è tenuto a Verona il primo week-end di marzo, il Flight Simulator Show, una fiera del mondo della simulazione di volo, con aziende e associazioni sia nazionali che internazionali. Durante l’anno saremo a Istrana, alla manifestazione di beneficenza di SOLIDALI-2010, poi Vicenza, nella mia città per un evento patrocinato dal comune locale. Gli altri pubblici eventi li ometto, in quanto non ancora confermati. Per quanto riguarda internet stimiamo un evento ad agosto e il VFAT a novembre, il resto si vedrà…
Ci parli del suo gruppo.
Il nostro hobby richiede costanza, disciplina, rispetto e tanto tanto tempo. Durante la settimana ci troviamo online dalle 3 alle 4 volte solo per volare, poi alcuni di noi arrivano ad essere presenti anche tutti i giorni, per sistemare aspetti “logistici” o tecnici, quale il sito o i simulatori che usiamo, oppure per organizzare gli eventi e coordinare gli aspetti comuni del gruppo. Per quanto riguarda gli aspetti del volo tre sere alla settimana vengono dedicate all’addestramento dei piloti ufficiali e dei cadetti che sono ancora in corso di istruzione. Gli iter addestrativi sono “duri”, in quanto ogni pilota ha come obiettivo principale il raggiungimento della precisione nel volo in formazione, e come aspirazione quello di diventare pilota titolare per la stagione degli eventi pubblici ai quali il gruppo partecipa. Quest’aspetto del nostro hobby lo si può vedere dal leader fino al solista, che cercano di trarre il massimo dai voli e dal tempo impiegato, ma lo si vede anche tra chi, di solito sono i nuovi arrivati, deve svolgere il lavoro di “regia video” o speaker, ruoli forse, per noi, più importanti, proprio per il motivo che sono “loro” a darci visibilità pubblica sul maxischermo delle manifestazioni.
Per quanto concerne l’aspetto personale, per alcuni di noi è come essere veramente parte della PAN, vuoi per orgoglio personale o solo per passione. C’è chi tra di noi lo considera quasi come un secondo lavoro. Io che l’ho fatto nascere, crescere e grazie agli amici che si sono via via uniti nel tempo, considero il gruppo come un figlio, e sì, io per primo, mi sento parte delle Frecce Tricolori, anche se non ne faccio parte.
Che ruolo ha ogni singolo pilota rispetto alla squadra?
Il team è molto affiatato, ognuno di noi è essenziale al raggiungimento dell’obiettivo, e tra di noi ci siamo ripartiti i compiti per raggiungerlo nel migliore dei modi. C’è chi tra di noi cura gli aspetti dell’addestramento, cercando di far crescere tutta la squadra, c’è chi cura gli aspetti tecnici del team, chi ne cura l’aspetto pubblico. Ognuno di noi ricopre più incarichi, perché il gruppo ha bisogno di tante attenzioni e noi siamo relativamente pochi. In ogni caso, siamo sempre un gran bel gruppo di amici, e siamo tutti uguali, da noi non esistono gradi o gerarchie di nessun genere, primo perché non siamo militari, anche se alcuni si comportano come se lo fossero per davvero, e secondo perché c’è già chi lo fa per mestiere ed ha come compito costituzionale il ruolo di rappresentare l’Italia nel mondo. Le Frecce Tricolori rappresentano la Bandiera e l’Italia, noi vogliamo renderle omaggio per il lavoro che fanno e per le emozioni che ci regalano.
Oltre ad essere amici “virtualmente”, organizzate dei raduni ogni tanto?
Dal 2004 le FTV hanno sempre partecipato ai vari eventi pubblici che vertevano a promuovere la simulazione di volo e i suoi più piccoli aspetti divertenti. Ricordo molto bene la prima volta che ci esibimmo in 7 velivoli a Milano, durante il Flight Simulator show 04. Si trattava di una fiera sulla simulazione di volo, e noi dovevamo partecipare come concorrenti alla gara di volo acrobatico che si svolgeva durante la 2 giorni della fiera.
Io volavo come solista, ed eravamo ospitati dentro ad una cupola adibita a sala teatro per le esibizioni virtuali. In pratica la formazione era disposta allineata di fronte al maxischermo di 3metri per 2, io ero defilato sulla sinistra, isolato. Avevamo 0 esperienza e tanta “fifa” di fare una figuraccia, lo speaker nostro era un maresciallo dell’AM per davvero e dietro di me avevo i giudici che erano piloti veri in AM. Tra le altre cose non volavamo nemmeno il programma completo, quindi noi eravamo convinti di fare una figuraccia veramente terribile. Morale della favola, andiamo in volo e al primo passaggio con i fumi colorati partì un applauso veramente spontaneo da parte del pubblico che ci guardava, e così per ogni manovra che volavamo. Al solo ricordo mi viene ancora la pelle d’oca. Da quel momento ero sicuro di aver realizzato il mio sogno. Ho sempre cercato di far partecipare il gruppo ad eventi “reali”, lo ritengo un obiettivo da raggiungere e un momento di gioia per tutti, sia come motivazione puramente personale sia come esperienza di vita. Siamo stati partecipi di vari eventi, anche manifestazioni aeree, tra tutti la Giornata Azzurra del 2005 nella quale abbiamo volato.
Ulteriori informazioni sul sito ufficiale www.freccetricolorivirtuali.net