Copparo. La prima gara della “zia ferrarese”, tipico salame di produzione locale, si svolgerà questo pomeriggio, con inizio alle ore 17.30, presso la trattoria La Vecchia Osteria di Coccanile.
L’iniziativa è organizzata dal Comitato dei Commercianti di Coccanile, in collaborazione con il Comune di Copparo, e vedrà la partecipazione di diversi salumifici della provincia; il vincitore sarà selezionato da una commissione costituita da rappresentanti di Cna, Confartigianato e Comune.
La “zia ferrarese” fa parte dei salumi tradizionali e caratteristici delle campagne ferraresi. Il suo impasto, interamente a base di carne suina, viene aromatizzato con sale, pepe e aglio fresco, lasciato precedentemente macerare nel vino bianco; E’ insaccato in un particolare budello medio-sottile e la rilevante pezzatura di questo salume e la lunga stagionatura conferiscono alla “zia” aromi gradevoli e armoniosi. Proprio dell’aglio, da sempre coltivato con successo nelle campagne ferraresi, lega in modo chiaro ed inconfondibile la paternità del prodotto al territorio della città estense.
Le origini della “zia ferrarese” o “Zzié” sono antiche e riconducibili principalmente al periodo tardo rinascimentale. I primi cenni a preparazioni simili all’attuale prodotto si ritrovano già nei ricettari del maestro Cristoforo da Messisbugo, scalco alla corte dei Duchi d’Este, e in particolare nel suo ricettario “Banchetti, compositioni di vivande et apparecchio generale” del 1549, nel quale si rileva la presenza dell’aglio come aromatizzante delle carni di maiale.
Nel 1775 don Domenico Chendi da Tresigallo, comune all’interno della provincia di Ferrara, pubblica un manuale dal titolo “Il vero campagnolo ferrarese” nel quale descrive con cura le pratiche per la “domestica beccaria”, ovvero l’uccisione casalinga dei suini e la preparazione dei salumi. Il metodo riportato dall’autore è perfettamente assimilabile alle tecniche odierne per la lavorazione della “Zia ferrarese” o “Zzié” che conserva, in alcune fasi della lavorazione, una buona parte di artigianalità.
Nel secolo successivo ritroviamo nel testo “Manuale del Cuoco o del Pasticcere di raffinato gusto moderno” (Pesaro 1832) di Vincenzo Agnoletti, credenziere presso Maria Luigia d’Austria duchessa di Parma e Piacenza, la ricetta per la preparazione dei cosiddetti “salami con l’aglio alla ferrarese”, ad ulteriore conferma delle origini locali del prodotto.
Attualmente il prodotto viene censito tra le più tipiche specialità della salumeria locale. Chiamata, nel linguaggio corrente dei ferraresi, anche con il nome generico di “salame ferrarese” la “Zzié” è citata su tutti testi di gastronomia per la presenza dell’aglio nell’impasto, ingrediente che la differenzia da altri prodotti della medesima categoria.
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