Un nuovo taglio del nastro, ieri mattina, alla casa protetta presso la sede Asp – Centro Servizi alla Persona. È stato inaugurato il centro diurno per l’Alzheimer della struttura di via Ripagrande: alla cerimonia, erano presenti il presidente dell’Asp Sergio Gnudi, il sindaco Tiziano Tagliani, l’assessore ai servizi sociali Chiara Sapigni e i rappresentanti delle cooperative sociali che vi lavorano: Cidas, L’isola e Serena.
“I due nuclei della casa – ha ricordato Gnudi – sono stati rimessi a nuovo dopo 24 anni dall’ultimo intervento”. Si tratta di una ristrutturazione che ha tenuto conto “delle più recenti indicazioni regionali in materia di edilizia residenziale per anziani”, ma anche “delle esigenze psico-sociali dei nostri utenti – ha spiegato il presidente Asp -: abbiamo voluto dare risposte in termini di qualità e quantità”. È così che le stanze, prima da 4 posti, sono state ripensate per sole 2 persone: la struttura ospiterà complessivamente circa una sessantina di persone, rispetto alle precedenti 72, “ma gli anziani che potranno usufruire della struttura saranno 190 invece degli attuali 180”, ha detto Gnudi, durante la conferenza che ha preceduto la visita ai locali. Presso la struttura è infatti anche possibile la riabilitazione quotidiana di quelle persone malate di Alzheimer, che hanno però ancora la possibilità di vivere nella propria casa.
Nel corso dell’incontro l’assessore Sapigni ha sottolineato come “questa inaugurazione rappresenti un ulteriore tassello di una struttura che si rinnova, mostrando un’attenzione costante per gli investimenti che intendano migliorare la qualità della vita dei nostri ospiti”. Gli interventi al palazzo non sono quindi finiti qui: Gnudi ha annunciato la ristrutturazione della facciata su via Ripagrande e degli uffici dell’Asp.
Sono soddisfatti i referenti delle cooperative sociali che gestiscono la struttura: Patrizia Bertelli, presidente di Cidas ha evidenziato il ruolo importante del pubblico e la sua attenzione verso la sussidiarietà nel dare risposte ai cittadini: “La cooperazione sociale – ha detto Bertelli – è elemento e strumento al servizio del welfare del territorio, che permette la sostenibilità dell’offerta e la condivisione dell’etica propria dell’amministrazione pubblica”.
Cooperazione sociale è quindi la parola d’ordine di questi progetti, ha spiegato in conclusione Tagliani, perché permette di “ottimizzare le risorse, garantire un servizio ai cittadini e qualificare le strutture”.
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