Cronaca
15 Giugno 2010
Si attendono gli esiti dell’autopsia per capire cosa il ragazzo avesse assunto

Storia di un dramma terminato dal quarto piano

di Redazione | 3 min

Leggi anche

Caso Cidas. “Bertarelli non chiese provvedimenti disciplinari per Servelli”

L'ufficio Risorse Umane di Cidas avrebbe agito in autonomia, e quindi senza alcuna ingerenza da parte del presidente Daniele Bertarelli, quando comminò il primo - e unico - provvedimento disciplinare del richiamo verbale a Daniel Servelli, dipendente della cooperativa, dopo le critiche social rivolte all'ex vicesindaco Nicola Lodi

Sostegno all’editoria, ancora escluse le cooperative no profit

Legacoop CulTurMedia esprime stupore per la decisione del Governo che vede ancora una volta escluse le cooperative di giornalisti e le testate informative non profit dalle misure di sostegno al settore dell’editoria varate dal Governo con il Dpcm 17 aprile 2025

Tentò di rapire una bimba di tre anni in Gad. Andrà a giudizio

Aveva strappato dalle mani della mamma, che in quel momento la stava tenendo in braccio, una bimba di tre anni, motivando quel gesto improvviso con la scusa che la piccola fosse in una situazione di pericolo. Protagonista della vicenda è un 24enne di nazionalità indiana, difeso dall'avvocato Cristian Altieri, che ieri (mercoledì 2 luglio) è stato rinviato a giudizio

Si attendono gli esiti dell’autopsia per capire qualcosa di più sul dramma che si è consumato sabato notte in via XXV Aprile a Ferrara. Era circa l’una e una coppia di trentenni era da poco tornata dalla festa di Sant’Antonio di Padova.

Quando il giovane D.Z., disoccupato, un ragazzo robusto di 1.90 m, ex calciatore del Padova, voleva concludere la serata con una sniffata di cocaina insieme alla sua compagna. Viveva nella casa di lei, da febbraio. Lui era originario di Villanova di Camposampiero, nel padovano. Era da tempo che faceva uso di droga – i suoi genitori non immaginavano neanche del suo problema, spiegano gli inquirenti -, e più volte però si era ripromesso di voler smettere, sostiene la sua ragazza.

Purtroppo però, l’ultima dose gli è stata fatale. Stando alle prime ricostruzioni, lo stupefacente gli avrebbe scatenato un vero e proprio inferno percettivo, come gli succedeva di frequente: sotto gli occhi della fidanzata è entrato in un mondo fatto di allucinazioni, visioni, ombre.

Un rumore improvviso lo agita e lo porta al culmine dell’incubo mentale che si era costruito: un rumore consueto, solo una macchina che stava parcheggiando in strada.

È stato così che D.Z. si arma di forbici, mentre nell’altra mano stringe un cellulare. Si avvicina alla finestra della camera da letto, alza la tapparella, apre le finestre e con il telefono e le forbici, incrina e rompe i vetri, ferendosi. Con uno scatto rapido si arrampica sul davanzale, salta in balcone: corre fino alla porta finestra che porta in cucina, urla: scavalca la ringhiera e si getta nel vuoto, come saltasse un ostacolo. La sua ombra, le sue grida, sono raccontate dagli unici due testimoni presenti: la fidanzata e l’uomo che parcheggiava nel cortile che si affaccia su via Lionello D’Este.

Il giovane salta la balaustra, senza tentennamenti: è però al quarto piano. Rimbalza sulla ringhiera del balcone del secondo piano, vola giù per una decina di metri. Cade, in piedi. L’agonia per lui non è finita. I medici del 118 accorsi sul posto – chiamati dall’uomo che stava parcheggiando in strada -, riferiscono che mai prima di allora avevano visto un uomo così stravolto: era in un inspiegabile stato di agitazione psico-motoria nonostante fosse in fin di vita.

Pochi minuti di vita ancora per lui, dopo la caduta: il giovane è spirato sull’ambulanza, i sanitari non hanno potuto fare nulla per salvarlo.

La ragazza, riferiscono gli inquirenti, ha raccontato che il giovane era stato più volte vittima di questi deliri paranoici, quale effetto della droga. Due anni fa, ricordano le cronache padovane, aveva subito insieme al fratello una grave aggressione da parte di un creditore dell’azienda edile di famiglia. Probabilmente tale evento l’aveva profondamente segnato.   

Ma non risulta fosse seguito da Sert o che avesse problemi psichiatrici conclamati.

Il caso ora è nelle mani della magistratura: ieri il pm Patrizia Castaldini ha conferito l’incarico al medico legale per effettuare l’autopsia sul corpo. In assenza di altri elementi oggettivi, gli investigatori attendono l’accertamento tossicologico per capire se avesse assunto davvero sostanze stupefacenti e di che tipo – assunte anche dalla ragazza della vittima, come confermato da lei stessa davanti al magistrato -, per fare ulteriore luce sulle ultime drammatiche ore della vita del ragazzo. Tuttora, spiega la Mobile, non si sa dove e da chi i due avessero acquistato la droga.

Gli investigatori escludono comunque elementi di dolo sul gesto insano: si esclude insomma il suicidio consapevole. Sulla dinamica, anche se resta ben poco da accertare, indagheranno agenti e ispettori dell’ufficio prevenzione generale e della Mobile, che hanno immediatamente proceduto al sequestro delle forbici e del cellulare che teneva in mano il ragazzo: purtroppo, per lui, inutile arma di difesa.

Grazie per aver letto questo articolo...

Da 20 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com