
Renzo Ricci Maccarini
“Io non ho nulla di cui scusarmi”. Risponde a distanza di un’udienza Renzo Ricci Maccarini alle reazioni suscitate dalle scuse rivolte da Giorgio Dal Pozzo all’inizio del processo Coopcostruttori. “Scuse personali – ribatte fuori dall’Aula B del tribunale di Ferrara l’ex numero due dell’azienda –. Io provo un sentimento umano di disagio per tremila famiglie, è chiaro che non si può stare bene. Ma se Dal Pozzo chiede scusa lo fa per motivi suoi”.
Non vuole sembrare insensibile Ricci Maccarini, ma la sensazione è che qualche sassolino dalla scarpa se lo voglia levare da un bel po’ di tempo. “La situazione degli ex soci ci disturba enormemente – precisa -, però dovrebbero fare le cose diversamente. hanno scelto di seguire la strada che il partito e la Legacoop gli dicevano, ossia di individuare nei vertici della Costruttori i responsabili di tutto. Così una normale e lecita richiesta è diventata una specie di questua per le restituzioni”.
Per l’ex braccio destro di Donigaglia il crac sarebbe stato in un certo egualitario per amministratori e risparmiatori. “Capisco certi imbarazzi – spiega -, ma noi siamo messi come loro: quello che avevamo come risparmi l’abbiamo perso. Perché noi non abbiamo portato via un centesimo tutti i nostri risparmi erano lì”.
E quanto al prosieguo, “le riunioni fatte dopo l’avvio delle procedure fallimentari sono state fatte senza chiamarci a spiegare le nostre ragioni. Prima di condannare si cerca un confronto”.
Di tutt’altro avviso Massimo Crippa, portavoce del Carspac2, che ricorda come “in 50 assemblee pubbliche che abbiamo fatto non li abbiamo mai visti”. Per Crippa “quelle scuse (di Dal Pozzo, ndr) andavano fatte subito, non sette anni dopo”.
“Il Carspac2 è alla ricerca della verità per dare una risposta a quelle persone anziane che hanno dato soldi alla cooperativa” rivendica Crippa, prendendo come esempio paradigmatico “un’anziana di 84 anni che ho incontrato ieri. Ha perso 250mila euro in quel buco. Piangeva. Diceva che con i 400 euro della sua pensione non riesce ad andare avanti. Per queste persone lotto”. l portavoce del Carspac2 volge poi lo sguardo ad oggi: “in questi sette anni Argenta è cambiata. È cambiata nella fiducia verso l’amministrazione, verso quei politici che prima venivano a fare passerella e ora sembra che il problema non li riguardi. Finché non sarà data una risposta in termini economici e civili questa ferita non si rimarginerà”. Anche se, “purtroppo, il nostro Stato di diritto premia più facilmente i forti che i deboli”.
Al termine dell’udienza arriva anche il commento dei legali di parte civile con Claudio Maruzzi, Carmelo Marcello, Domenico Carponi Schittar e Gabriella Azzalli, difensori di 32 parti civili nel processo, che si dicono “molto soddisfatti della decisione del tribunale che ha confermato, nonostante le decise opposizioni da parte dei legali degli imputati, la legittimità della costituzione delle parti civili, già ammesse nel corso dell’udienza preliminare, finalizzata al risarcimento di tutti i danni patrimoniali e non patrimoniali in relazione a tutti i reati contestati, inclusa l’associazione per delinquere”.
“Confidiamo di dimostrare nel corso del dibattimento – concludono gli avvocati – i danni patiti dai nostri assistiti e la riconducibilità degli stessi ai reati contestati agli imputati, fiduciosi che la Cassazione, il 25 giugno, confermi i sequestri conservativi disposti dal Tribunale sui beni degli stessi imputati”.
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