Cronaca
2 Maggio 2010
Dal report Cittadinanzattiva: Tia pari a 305 euro, 5° importo in Italia, primato a livello regionale

Ferrara, rifiuti a peso d’oro

di Redazione | 5 min

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Tre le considerazioni fondamentali, per quanto concerne Ferrara, emergono dal dossier “Rifiuti – Osservatorio prezzi e tariffe” relativo all’anno solare 2008 pubblicato venerdì dall’Osservatorio di Cittadinanzattiva, movimento di partecipazione civica che opera in Italia e in Europa per la promozione e la tutela dei diritti dei cittadini e dei consumatori.
Primo: la tassa per lo smaltimento dei rifiuti è la più cara in Regione ed è la quinta come importo a livello nazionale, anche se – punto secondo –la tassa non ha subito variazioni nei periodi presi in considerazioni dalla statistica (e ci mancherebbe visto l’importo, penseranno in molti). Terzo: il nostro territorio si mostra virtuoso nella percentuale procapite in merito alla raccolta differenziata, evidenziata in crescita nel 2007 rispetto al 2006.

Ricordiamo cos’è la Tia, per capire al meglio i valori risultanti dall’analisi. La Tia è finalizzata ad una gestione eco-compatibile ed economica dei rifiuti, incentivando, mediante riduzioni ed agevolazioni, la raccolta differenziata, sia da parte delle famiglie che delle aziende. Le modalità di calcolo sono molto diverse rispetto alla Tarsu e riprendono quelle del servizio idrico integrato. La tariffa copre tutti i costi del servizio ed è calcolata:
– per le famiglie, in base alla numerosità del nucleo familiare ed alla superficie dei locali;
– per le aziende, in base alla tipologia d’attività produttiva ed alla superficie dei locali.
La tariffa è divisa in due parti:
– una fissa, relativa alla copertura dei costi generali, dei costi per lo spazzamento e la pulizia delle strade, degli ammortamenti e degli investimenti. É imputata alla singola utenza sulla base della superficie dei locali occupati e del numero dei componenti del nucleo familiare che occupa tali locali
– una variabile, relativa alla copertura dei costi diretti di gestione quali: raccolta, trattamento, trasporto e smaltimento dei rifiuti. È determinata in base alla quantità di rifiuti prodotti che generalmente per le utenze domestiche è stabilita prendendo a riferimento la produzione comunale media pro capite.
Le fatture della TIA comprendono, inoltre, l’Iva al 10% e i tributi ambientali provinciali fino ad un massimo del 5%.
Ma vediamo punto per punto le conclusioni a livello territoriale del report di Cittadinanzattiva.
Ricordiamo che le indagini dell’Osservatorio riguardano tutti i capoluoghi di provincia italiani e vengono effettuate prendendo come riferimento una famiglia tipo composta da 3 persone, con un reddito lordo complessivo di 44.200 euro ed una casa di proprietà di 100 metri quadri.
 
Rifiuti a peso d’oro. Prendendo in considerazione la Tia (Tariffa Igiene Ambientale), l’importo annuo relativo al 2008 per Ferrara si attesta sui 306 euro. Cifra che vale per il nostro territorio il 5° posto a livello nazionale dopo Roma (337 euro), Agrigento (333), Latina (311) e Livorno (309) e che stacca la media italiana calcolata in 224 euro di un’ottantina di euro.
E la livello Regionale? Ferrara risulta prima nella speciale graduatoria ma non solo: per capire la portata della tariffa, basti pensare che la seconda realtà risulta Bologna con 239 euro (unica provincia emiliano-romagnola dove si paga ancora la Tarsu destinata ad essere soppiantata dalla Tia); poi Modena con 230 euro, Parma con 220 euro, Rimini con 217, Piacenza con 210,  Reggio Emilia (200), Ravenna (197), Forlì (192) e Cesena (194) 
 

 
Cosa incide sulla Tia locale.
L’importo annuo del 2008 arrotondato è fissato dalle tabelle del dossier Rifiuti in 306 euro. Cosa incide su tale importo? Da una parte fissa (€/mq per 100 mq) di 1,37, di una parte variabile (nucleo familiare di 3 persone) di 129 euro, cui vanno aggiunti il 10% di Iva ed un’addizionale provinciale pari al 5% (il massimo possibile per legge).
Per capire  motivi per cui risulta elevata la Tia estense, basta comparare i valori nostrani con quelli delle restanti province: la tabella specifica di Cittadinanzattiva mostra come in Italia la parte fissa risultasse in media di 1,11 euro e quella variabile di 85, mentre l’addizionale era mediamente del 4,4%.
Ferrara, differenziare diventa un’abitudine. Il report Cittadinanzattiva analizza anche le quantità di rifiuti prodotte da ogni cittadino nel corso del 2007: a Ferrara sono stati gettati sacchi dell’immondizia pari a 700 kg pro capite (la media regionale era 673), quantità inferiore del 2,9% rispetto a quella smaltita nel 2006.
Sempre per il medesimo periodo di riferimento, la raccolta differenziata è risultata pari al 38,5%, cresciuta di 3,3 punti percentuali rispetto al 2006.
I risultati, sebbene non siano relativi ad un periodo recente, sono comunque il prima segnale di una politica volta al riciclo, al rispetto dell’ambiente e ad una differenziazione sempre più specifica avviata da diverso tempo dal governo locale
 

 
I rifiuti italiani.
Nei capoluoghi di provincia italiani e relativamente all’anno 2008, in media, una famiglia italiana composta da tre persone con un’abitazione di proprietà di 100 mq, paga 223 euro in un anno per il servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Rispetto al 2007 l’aumento è stato del 2,8%.
La media annua più bassa (126 euro) è registrata in Molise mentre quella più alta in Campania (301 euro). Gli importi di seguito considerati sono tutti comprensivi di Iva e addizionale provinciale (nel caso della Tia) e delle addizionali erariali e provinciali (nel caso della Tarsu).
Per quanto riguarda la produzione pro capite la media più elevata è quella del Centro (630 kg), segue il Nord (539 kg) ed infine il Sud (508 kg)
 

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