Argenta
21 Aprile 2010
Denunciata per stalking a Ferrara giornalista di 30 anni

Folgorata dal prete, finisce in tribunale per molestie

di Redazione | 2 min

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Argenta. Vicende di molestie vedono ancora coinvolto un prete. Ma questa volta la vittima è proprio il sacerdote. È stata accusata di stalking una donna, una giornalista di 30 anni, milanese, che si era invaghita di un don in servizio nell’Argentano.

A rivelare questa bizzarra vicenda è la “Nuova Ferrara” che racconta come lei – fervente credente – sarebbe rimasta colpita da un “amore spirituale”. Un sentimento evidentemente troppo accesso se ieri mattina la 30enne è dovuta comparire davanti al giudice per rispondere dell’accusa di stalking, “per aver reso – riporta l’articolo -, per quasi 2 anni, un inferno la vita del sacerdote, costretto poi a denunciare tutto ai giudici di Ferrara, arrivati persino ad arrestare la donna (ai domiciliari) affinché non disturbasse più la vita privata e pubblica del parroco”.

Nel 2008 infatti i due si incontrano in Sardegna. Il 32enne era ospite di un amico a Santa Teresa di Gallura. Lì si incontrano durante una messa e la donna rimane “folgorata”. Da quel momento iniziano le attenzioni pressanti della 30enne, culminate con la richiesta di consiglio con il vescovo di Ravenna (nella cui diocesi insiste la parrocchia dell’argentano) e infine con la denuncia.

La vittima ha 32 anni e svolge il suo ufficio in un paese dell’argentano. Agli inquirenti raccontò dell’insistenza della “pecorella”, che gli lasciava messaggi “non sempre del tutto «spirituali» che nascondeva in chiesa – scrive la “Nuova” – durante le funzioni creando imbarazzo tra i parrocchiani. La donna, tra l’altro, ogni volta che faceva una sortita nel paesino del ferrarese violava gli obblighi di firma che aveva presso i carabinieri di Milano, dove abita e lavora – anche tuttora – come giornalista in una casa editrice: misura cautelare connessa proprio agli arresti domiciliari.

I legali delle due parti (Stefano Marangoni per la donna e Daniela Vitali ed Elena Cavallini per il sacerdote, parte civile) si sono incontrati ieri mattina davanti al giudice Silvia Marini e al pm Stefano Antinori. La difesa ha chiesto di ritirare la denuncia è così ha fatto – con perdono appunto “cristiano” – il sacerdote, estinguendo di fatto e di diritto il reato.

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