Siccome la redazione di Estense.com non è insensibile alle nuove tecnologie ne tantomeno a quello che avviene nel background dell’Internet italiano, vogliamo dare il via ad una serie di interviste che possono essere non solo utili agli addetti ai lavori ma anche interesanti per chi, conscio del fatto che il mondo corre, non volesse rimanere indietro.
Oggi pubblicheremo l’intervista fatta ad Enrico Scognamillo aka Capobecchino, padre, cervello ed anima stessa di Meemi, il più interessante social network italiano.
Una rete sociale (in inglese social network) consiste di un qualsiasi gruppo di persone connesse tra loro da diversi legami sociali, che vanno dalla conoscenza casuale, ai rapporti di lavoro, ai vincoli familiari. Le reti sociali sono spesso usate come base di studi interculturali in sociologia e in antropologia.
Nel mondo informatico i social network stanno rivoluzionando il mondo di vivere il Web: un prodotto come Facebook, per citare il più famoso, ha un numero tale di utenti che se fosse uno Stato sarebbe il sesto più popoloso del pianeta.
Meemi non ha certo l’intenzione di divenire in poco tempo il Facebook di domani, ma è una agile piattaforma che si piazza come alternativa tra FriendFeed e Facebook, facendo l’occhiolino all’agilità di Twitter.
Ovviamente la concorrenza è decisamente agguerrita, o per dirla tutta la concorrenza ha il dominio del mondo, ma siccome siamo convinti che il progetto sia ottimo e che da qualche parte si debba pur cominciare, abbiamo deciso di parlare con Enrico per sapere di più riguardo al suo bambino fatto di bit.
1- Buon giorno Enrico, o Capobecchino se preferisci, partiamo da lontano se ti va. Come ti è venuta in mente l’idea di mettere insieme Meemi? Guardando al altri siti o cercando di fare qualcosa di nuovo e riempire una nicchia ancora scoperta?
R- Ciao Rudy, l’idea ci è venuta un bel giorno chiacchierando con la mogliettina (Carla/Crocchetta). Volevamo creare qualcosa che non ci fosse, qualcosa che poteva avere lo stesso appeal di Twitter (ti parlo del 2007). La nostra idea ruotava sul “chiacchierare” e ci siam chiesti cosa mancasse agli strumenti attuali. Mancavano un bel po di cosette che abbiamo messo in Meemi, possiamo comunicare, restar connessi, condividere ma soprattutto, possiamo chiacchierare come in una discussione vera anche stando a KM di distanza. Possiamo condividere emozioni, fare brainstorming completi, discussioni articolate e sottodiscussioni che partono da un semplice spunto messo li come risposta. Sicuramente al tempo non abbiamo guardato gli altri perché ancora oggi nessuno offre tutto in un’unica piattaforma (paragonando il tutto senza client o mashup). Abbiamo cercato di interpretare i bisogni degli utenti e li abbiamo realizzati e continuiamo a farlo.
2- Quando hai deciso di partire quali sono stati i problemi che hai dovuto affrontare? E’ stato più complesso realizzare il social network oppure far sapere che il SN esisteva?
R- Credevo che essendo italiano, sarei riuscito a smuovere la “coscienza nazionale” ma invece mi sbagliavo (e idealisticamente continuo a farlo). Non è stato complesso realizzare il social network ma è stata dura e continua ad esserlo, farlo conoscere in Italia. Ormai abbiamo una bella cricca di betatester che amano Meemi, li definisco “personaggi” perché ognuno di loro è particolare proprio come un personaggio di una bella storia ed ognuno di loro apporta il suo contributo alla crescita di Meemi. E’ dura far conoscere il progetto anche perché in Italia il trovare un “finanziatore” che creda nel progetto è cosa quasi impossibile, il mercato vuole gia idee che producono e il rischio dell’investimento è pari allo 0,qualcosa% … e la cosa è molto triste perché ci sono persone davvero valide, con belle idee …
3- Considerando il grado di fidelizzazione degli italiani con i social e considerando anche la pigrizia intrinseca nelle persone, come hai fatto a convincere gente che usava piattaforme con milioni di partecipanti, a fare un passaggio su Meemi?
R- Io non ho dovuto convincere nessuno con la forza e questo è sicuramente un vantaggio, ho semplicemente invitato, chiacchierato, sviscerato, affrontato i pro ed i contro con chiunque e solo chi davvero ha avuto ed avrà larghe vedute e voglia di “innovare”, per usare un termine Wired in questo periodo, è rimasto con noi e ci segue e ci supporta. Gli altri si accontentano, non è pigrizia e poca voglia di conoscere ma soprattutto ammettere di aver fra le mani qualcosa di vecchio e dire: “cavolo ho sbagliato, provo altro”. In questi anni mi sono scontrato con pareri contrastanti, il nostro volere di non “aggregare” dati esterni è un’arma a doppio taglio per molti, ma per me è una semplice scelta. Non siamo un aggregatore e quindi non aggreghiamo. J La gente, anzi i meemers, che vivono Meemi, son personcine che hanno provato, son state accolte ed a loro volta hanno abbracciato lo spirito di Meemi, quello di crescere e di rivoluzionare il concetto di comunicazione.
4- Considerando che molti partecipanti a Meemi ne sono totalmente innamorati e rapiti, quale pensi sia l’arma segreta, la “killer applicationn” o l’alchimia che fa di questo SN un SN vincente?
R- Le persone che lo vivono e lo rendono unico, i meemers ;)
5- Adesso veniamo alle domande un pochino più spinose: tutti sappiamo cosa siano Twitter e Facebook e capiamo benissimo, anche ad una prima occhiata, il perchè uno usa uno, l’altro o Meemi.
Ma come mai un utente dovrebbe iscriversi ed usare Meemi piuttosto che FriendFeed visti le notevoli analogie e considerando che FF ha milioni di utenti già presenti ed una comunity già formata?
R- Le analogie? Tecnicamente FF ha come meemi solo la parte che gestisce la singola discussione, ha molti limiti e pochi vantaggi e soffre di molto “protagonismo”. Ci avresti paragonati a Twitter il discorso è diverso. FF ha una community gia formata ma è solo quella, nessuno può entrare se non parli la loro lingua e chi esce è visto male. Io tranquillamente chiacchiero su FF è lo scopo ad essere diverso. Meemi gestisce le discussioni, con tutto ciò che una discussione comporta. Testi non limitati, immagini, suoni, video. Puoi organizzare un evento. Puoi usarlo come bookmark manager. FF queste cose non le fa. Molti direbbero che tramite applicazioni terze è possibile (cosi come per Twitter), ma spiegatemi allora dove sta l’utilità di usare un social che per postare un’immagine io devo passare tramite un programma esterno, per vederla devo cliccare sul link che mi viene generato e per seguire una eventuale discussione devo ricorrere ad un altro programma esterno … riduttiva come cosa per dire che è un grande prodotto. FF non è da meno a Twitter, si è veloce (ma ad avere i soldi di FF noi lo saremo il doppio, visto che gestiamo dati più elaborati del semplice testo). Purtroppo gli italiani (non tutti fortunatamente), sono come le capre, tutti dietro al capo di turno perché fa figo. In questi giorni tradurremo il tutto in altre 3 lingue e ci iniziamo ad aprire anche ad altri utenti (e logicamente abbiamo contattato investitori stranieri, visto che quelli italiani è meglio lasciar perdere) e vedremo cosa succederà. Passare a Meemi è solo un piccolo passo verso un futuro che forse (se supportato) può partire da noi.
6- Il fatto di essere italiano, o meglio il fatto di essere in Italia, è stato per te d’impaccio per via dei mancati eventuali investimenti a causa di una società poco dinamica o è stato un vantaggio per riuscire ad avvicinare e fidelizzare persone che altrimenti, se il SN non fosse stato italiano, non si sarebbero mai avvicinate?
R- Dal punto di vista degli investitori un totale svantaggio, come ho gia detto in Italia vogliono solo la pappa pronta, nessun aiuto se non te lo dai da solo e nessuna voglia di rischiare (ovviamente non è che tutti son cosi). Dal canto mio sono felice delle persone che ho raggiunto fin’ora, anche se credo che se il social non fosse stato italiano, ne sarebbero arrivate molte di più ma sono italiano e ne vado fiero ;)
7- Tu sei un padrone di casa straordinario: dai il benvenuto personalmente a tutti i nuovi arrivati, partecipi in maniera molto cordiale a tutte le conversazioni e ti diverti con gli utenti della tua creatura.
Non credi che Meemi sia troppo “Capobecchino centrico” e che da fuori lo si possa percepire come un disagio?
R- Ti ho gia risposto su Meemi a questa domanda e ti ri-rispondo qui, avevo notato questa cosa ma una frase che dice sempre la mia mogliettina è “Ti sei creato il social adatto a te”, io sono logorroico, parlo con tutti anche nella realtà, non mi puoi lasciare solo in un angolo che il primo che capita finisce nelle mie grinfie, son capace di attaccare bottone anche mentre cammino per strada per andare a lavoro. Attualmente non credo che sia più cosi, i meemers ormai chiacchierano fra di loro tranquillamente e le discussioni a cui partecipo è perché mi interessano, cosa che ho sempre fatto. Son curioso di natura. Tra l’altro mi son sempre detto che finchè riesco, saluterò tutti i nuovi arrivati (che non siano spammer ovviamente), poi è ovvio che con il crescere della community non ci riuscirò più, però una cosa posso dirla, i meemers, i personaggi che ti ho detto poco più su, hanno imparato lo spirito di Meemi, lo sentono loro e quando io non ci sono, fanno loro gli onori di casa, quindi cos’altro voglio di più dalla vita. Moralmente io son stato ripagato di tutti gli sforzi fatti fin’ora, la piattaforma è conosciuta, le persone che ho incontrato (molte anche nella realtà) sono squisitissime, se arriverà anche il “valsente” sarò più felice ovviamente perché l’avventura iniziata il 1 Agosto 2007 continuerà a restare in piedi, altrimenti sarà stata solo una bellissima parentesi nella mia vita e la cosa più importante fatta con la donzelletta che condivide la sua vita con la mia.
8- Se puoi rispondere a questa domanda, hai trovato investitori eventuali per il tuo progetto? Se no, li stai cercando o autofinanzi il progetto con la pubblicità?
R- Per ora il progetto è tutto autofinanziato (e non dalla pubblicità), siamo alla ricerca di investitori. Come ti dicevo, in Italia è dura partire come startup, la maggior parte vuole avere gia un ritorno economico senza sostenere i rischi oppure devi essere “alla moda” altrimenti nessuno ti viene dietro.
9- Domanda che tutti si fanno: Con Meemi ci vivi? Se no fai un altro lavoro e se è così come fai a combinare tutti gli impegni che una “doppia vita” simile ti sottopone?
R- Con Meemi non ci vivo ed il tutto è realizzato nel nostro tempo libero. Svariate volte i meemers trovano i miei memi alle 4.30/5.00 di mattina che dicono: “buongiorno” mentre sorseggio coca cola … sarà la coca cola, ma per ora è cosi ;)
I meemers che abbiamo attualmente sulla piattaforma, moralmente ci spingono ad andare avanti e poi sarebbe un peccato rinunciare ora senza averle provate tutte. Finchè avrò tempo e voglia e soprattutto passione, Meemi continuerà ad andare avanti senza sottostare a nessuna “pressione”. Per la cronaca dalle 9 alle 18, lavoro come sviluppatore in un’azienda a Sesto San Giovanni, vado in oratorio con i ragazzi e mi diverto con la moglie ;)
Io vivo Meemi …
10- Cosa vuoi dire per invitare la gente che legge questa intervista a partecipare attivamente a Meemi? Qual’è il tuo punto di forza rispetto agli altri?
R- Il “nostro” punto di forza (attualmente posso arrogarmi il diritto di parlare non solo a nome mio e di Carla, ma anche a nome di tutti quelli che gia ci supportano quotidianamente) è quello di essere un social vivo, non abbiamo pressioni esterne, siamo pronti a metterci in gioco e a far valere o ridiscutere il nostro pensiero. Siamo innovativi, nel senso vero del termine, vogliamo svecchiare la comunicazione in ogni sua forma. L’ambiente è quello di un’allegra combriccola di amici al bar, si discute di tutto e per ogni cosa c’è la soluzione. Ovviamente credo che leggeranno l’intervista anche chi nel tempo non ha avuto la costanza di crederci fino in fondo, li invito a ritornare e a dirci come va ora, altrimenti come abbiamo fatto fin’ora correggeremo il nostro tiro ;)
Provate Meemi da questo link http://meemi.com