Politica
2 Febbraio 2010
L’assessore al Bilancio attacca gli emendamenti di Tavolazzi

Polastri: “La contromanovra è una solenne bufala”

di Marco Zavagli | 3 min

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Da sinistra, Roberto Polastri, Giovanni Lenzerini e Paolo Paramucchi

“La sedicente contro-manovra di Tavolazzi è una solenne bufala”. Non usa certo le armi della diplomazia Roberto Polastri per rimandare al mittente l’ipotesi di bilancio con cui il Progetto per Ferrara prevedeva di vendere le azioni del Comune di Ferrara detenute in Hera.

Prima di riferire al consiglio comunale, l’assessore al Bilancio si è preso mezzora con i giornalisti per demolire punto per punto l’emendamento della lista civica. E per farlo non usa le mezze misure: “l’ingegnere è uso a  usare molta sicumera  nei suoi annunci, anche se spesso se non quasi sempre annuncia delle solenni sciocchezze”.

La prima di quelle che l’assessore giudica “sciocchezze” riguarda la vendita per un controvalore di 20 milioni di euro di azioni Hera. Il primo ostacolo che Polastri incontra su questa strada è quello della “percorribilità”: “attualmente le azioni svincolate dal patto di sindacato sono meno della metà;  il restante dovrebbe quindi passare ad altri enti territoriali intenzionati all’acquisto: pare difficile in questi tempi di vacche magre pensare che ci siano comuni in grado di acquistare pacchetti azionari senza trarne benefici sostanziali dal punto di vista di equilibri societari: l’acquisizione di nuove quote azionarie, in relazione ai pacchetti detenuti dai singoli enti locali non andrebbe a influire sul loro peso societario”. Passare dal 2 o dal 3 al 4 o 5 per cento, in sostanza, non muterebbe l’assetto interno al gruppo.

Polastri va oltre. “Facciamo finta che questo problema non si ponga e prendiamo per buoni i conti di Tavolazzi: “vendendo le quote si avrebbe un risparmio di un milione di euro di minori interessi sui mutui a seguito estinzione degli stessi; ma i dividendi che verrebbero a mancare al Comune sono quantificabili in oltre 950mila euro: l’effetto sarebbe neutro”.

A fianco dell’assessore c’è l’amministratore delegato della Holding Ferrara servizi, che interviene sul tema del conferimento di Ageas reti ad Hera. “Una delle valutazioni a favore dell’ipotesi di cessione – spiega Giovanni Lenzerini -, è che trovandosi  il titolo di Hera a quotazioni basse, come controvalore abbiamo ottenuto un numero di azioni superiore a quello che avremmo potuto avere in un altro momento meno favorevole: conviene comprare quando le cose costano poco. E lo stesso vale per le azioni di Hera oggi: non è il momento buono per vendere”.

A riscontro Lenzerini richiama alcune cifre: “nel 2010 l’Holding sarà in grado di distribuire come utile circa 1,5 milione di euro. È chiaro che una riduzione di redditività come quella proposta da Tavolazzi avrebbe un contraccolpo pesante per le casse comunali. Inoltre non possiamo giocare con i nostri bilanci. Le nostre azioni in Hera sono computate in base al metodo del costo. Essendo la multi service una società quotata in borsa, è legittimo sottostare a un criterio di prudenza”.

In pratica a fronte del dato odierno del valore nominale di un’azione di Hera oggi, 2,043 euro, in caso di vendita “saremmo tenuti a registrare sia una minusvalenza sia una rettifica di valore delle nostre attività finanziarie: se si vendesse oggi a 1,68 (valutazione di giovedì) la Holding non potrebbe far altro che registrare una perdita a fine 2010 molto consistente: nella peggiore delle voci per minusvalenza e rettifica del valore finanziario di oltre 8,5 milione di euro”.

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