Cronaca
2 Febbraio 2010
A togliersi la vita è un giovane 23enne che abitava con i genitori adottivi

Scoprono il figlio impiccato in casa

di Mauro Alvoni | 2 min

Leggi anche

Minorenne abusata al Grattacielo. A scuola manifestò intenti suicidi

Per cinque anni è stata in silenzio. Poi, prima con lo psicologo scolastico e poi con la madre, ha trovato il coraggio di parlare e raccontare quello che sarebbe stata costretta a subire da un amico di famiglia, che l'avrebbe palpeggiata mentre erano stati lasciati soli

Morire a 23 anni senza apparente motivo. Togliersi la vita nella propria stanza appendendosi  con la cintura al solaio, senza aver lanciato alcun segnale di disagio nei giorni precedenti e senza lasciare nessun biglietto di spiegazioni. E’ così che ha deciso di farla finita  un ragazzo tranquillo e senza grilli per la testa che viveva in casa con i propri genitori adottivi a Ferrara, in una via dell’immediata periferia della città: si è slacciato la cintura dei pantaloni e con questa si è impiccato, proprio mentre in un’altra stanza dell’abitazione lo stava aspettando il padre. E’ stato quest’ultimo, infatti, a scoprire il tragico gesto del figlio e a trovarsi di fronte il suo corpo ormai esanime. E’ accaduto ieri attorno a mezzogiorno: il papà lo stava attendendo come tutti i  giorni nello studio che si era ricavato in casa, dove lo stesso figlio lo aiutava nell’attività professionale. Non vedendolo arrivare ha deciso di chiamarlo entrando nella sua stanza. Nonostante lo shock iniziale ha lanciato immediatamente l’allarme, ma per il 23enne non c’era ormai più nulla da fare.

Nemmeno il padre, nella disperazione della traumatica scoperta, ha saputo dare una spiegazione al suicidio del figlio. Ai Carabinieri di corso Giovecca, intervenuti sul posto, ha solo riferito di avere adottato il giovane, assieme alla moglie, alla tenera età di un anno e mezzo. Troppo presto, dunque,  per far pensare a possibili difficoltà di integrazione che intervengono quando l’adozione avviene in età più avanzata. Il ragazzo, originario della Bolivia, aveva sì un carattere introverso, ma non aveva mai riferito di episodi di discriminazione nei suoi confronti, né di atti di bullismo o altri eventi che avessero potuto provocargli un disagio profondo. Le motivazioni del gesto rimangono dunque un mistero che lascia come unica certezza la disperazione del genitori. Il corpo del giovane è stato trasferito all’istituto di Medicina Legale per l’autopsia disposta dal pm di turno.

Grazie per aver letto questo articolo...

Da 20 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com