Da circa un anno lottano con il Comune e Fer per non rimanere isolati. Sono i residenti della zona Via Boschetto sud-Via Marvelli che non si vogliono rassegnare a vedersi chiudere il passaggio a livello, per loro l’unico arbitro della viabilità nell’area.
“Senza di quello – lamenta uno dei residenti, Paolo Magri -, siamo costretti a imbottigliarci in via Ravenna anche se dobbiamo dirigerci in zona est. E questo problema riguarda tutte le famiglie che abitano nella zona, tranne quelle di Via Marvelli nord, dove forse qualcuno non vuole il passaggio di veicoli. Eppure mica siamo a Beverly Hills…”.
Beverly Hills o meno, i disagi che temono i cittadini riguardano in primo luogo “il fatto che la zona verrà privata del collegamento con dei servizi pubblici quali scuole, trasporti, negozi e nuovi centri commerciali, palestra, ecc…”. Non solo. L’interruzione di Via Boschetto avrà come effetto immediato – secondo i residenti – “l’aumento del transito quotidiano di veicoli sul nodo già congestionato di San Giorgio”. Lo stesso vale per il passaggio su Via della Berta e su Via del Parco- via San Bartolo, “con conseguente aumento dell’inquinamento atmosferico e acustico”.
Tolto il passaggio a livello, per le decine di famiglie che da più di 40 anni vivono nella zona, l’unico collegamento – a parte il “giro dell’oca” passando per Via Comacchio – con l’area dove insistono negozi, fermata dell’autobus, alimentari, panificio et similia, è il sottopasso pedonale. “Stretto e insidioso – come lo descrivono gli abitanti -. La zona sottostante al passaggio, inoltre, presenta un naturale nascondiglio poiché creato a seguito di vano di pre-accesso alle rampe di scale. Chiunque, anche persone giovani, potrebbe aver timore di percorrerlo anche in pieno giorno”.
Il problema, però, non nasce adesso. Da circa un anno il gruppo di residenti fa notare il problema a chi di competenza. “Abbiamo incontrato più volte l’assessore Modonesi e il sindaco – conferma Magri -, oltre all’ingegner Pocaterra, che nel corso di uno degli ultimi faccia a faccia ha giustificato la chiusura con una presunta pericolosità del passaggio a livello”.
In mancanza di risposte tempestive da parte dell’amministrazione, sono stati gli stessi residenti a proporre una serie di soluzioni. Alcune sono state bocciate perché troppo onerose. Un’altra, che prevede l’allargamento del sottopasso ciclo-pedonale, rendendolo carrabile e percorribile quantomeno dai residenti, attende il responso favorevole da palazzo municipale.
“Ci era stato promesso un incontro con le imprese di costruzione – ricorda Magri – per fare il punto della situazione; nel frattempo siamo venuti a conoscenza dal personale tecnico che collabora con il mobility manager che il sopralluogo è già stato fatto e ha avuto esito positivo”. Ma il telefono è rimasto muto.
Magri allora, a nome delle famiglie coinvolte, ha preso carta e penna e ha scritto a sindaco, assessore e mobility manager, avvertendo come “ci è stata confermata la fattibilità in senso pratico ed economico (non “politico” ed è quello che ci aspettiamo) del progetto. Pertanto, come personalmente promesso da sindaco e assessore, attendiamo che la questione abbia una risposta risolutiva in merito ai disservizi”.
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