
La stanza di via Camaleonte
Stanze attrezzate… per trasgredire in pieno centro storico. Un noto sito di annunci finisce, ancora una volta, al centro di un’inchiesta a luci rosse condotta nei giorni scorsi dal nucleo radiomobile dei carabinieri di Ferrara. I servizi di osservazione e controllo svolti dai militari sono stati avviati circa due settimane fa, a partire da un’attività di monitoraggio di pubblicazioni su carta stampata e web. È stato così che è stato notato l’annuncio hard lasciato da una donna, 26enne, O.R.M. le sue iniziali, di origine rumena, che offriva ‘servizi’ insieme ad un’altra giovane. L’attività della 26enne, già nota alle forze dell’ordine, avrebbe perciò destato sospetti negli uomini di via Carmine della Sala, che hanno dato il via all’operazione ‘Camaleonte’. Dal nome della via che sta tra via Carlo Mayr e via dei Baluardi, dove la donna esercitava presso il proprio appartamento. E camaleontica, era anche l’intensa attività svolta: nessun residente si sarebbe accorto di quanto accadeva a pochi passi da casa propria. Un giro stimato tra i 12mila e i 18mila euro, che coinvolgeva non due, ma tre giovani rumene: la 26enne, titolare del contratto d’affitto dell’appartamento, esercitava insieme a una di 19 e a un’altra di 23 anni. Non solo. Due connazionali, G.I., 35enne già noto alle forze dell’ordine, e D.A.I., 33enne incensurato, entrambi residenti a Occhiobello, fungevano da ‘supporto logistico’ alle tre donne. Italiani e stranieri si rivolgevano ogni giorno alle tre prostitute, facendo loro guadagnare 150, 200 euro a testa. Pertanto, dopo i dovuti accertamenti, i militari coordinati dal maggiore Gabriele Gainelli, hanno fatto irruzione, giovedì scorso, nell’appartamento di via Camaleonte e, a seguito della perquisizione, hanno fatto scattare le manette per la 26enne, sorpresa in casa insieme alle altre due ragazze.

- Gli ‘attrezzi da lavoro’
La donna è stata perciò accompagnata al carcere femminile di Bologna. Il reato che le è contestato è concorso in favoreggiamento aggravato della prostituzione, che avrebbe messo in atto, secondo gli inquirenti, insieme ai due uomini, denunciati in stato di libertà poiché non colti in flagranza. A condurre le indagini, la pm Mariaemanuela Guerra.
Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati gli ‘attrezzi da lavoro’, denaro contante, cellulari. E soprattutto, è stato posto sotto sequestro l’intero appartamento, ricordano gli inquirenti: “Ci teniamo a ricordare che i proprietari delle case in affitto, anche se hanno stipulato un contratto regolare, sono tenuti a sapere se all’interno dei propri immobili si svolgano attività regolari o meno. Pertanto li invitiamo a prestare maggiore attenzione”.
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