18 Novembre 2010
A Ferrara la proiezione del film documentario sui rifiuti in Campania

Una montagna di balle

di Redazione | 4 min

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Ha toccato anche Ferrara il giro d’onore delle proiezioni del docu-trash-film “Una montagna di balle”, produzione indipendente di Insu Tv di Napoli diretto da Nicola Angrisano, con le musiche di Marco Messina e voce narrante di Ascanio Celestini: martedì sera in Sala Estense un pubblico di circa centocinquanta persone ha potuto conoscere i fatti della vicenda dei rifiuti in Campania non per come li utilizzano i mass media, spesso strumentalizzandoli per fini politici, ma dal punto di vista della popolazione interessata.

Anno dopo anno e metro dopo metro, centinaia di migliaia di cittadini si sono visti saccheggiati del proprio territorio dalle istituzioni e dallo Stato, prima con la pessima gestione ordinaria dello smaltimento rifiuti e poi con la scellerata e perenne condizione di emergenza, che dura da sedici anni e in nome della quale sono stati giustificati provvedimenti dannosi per l’ordine e la salute pubblica, contro gli interessi della comunità ma a favore degli interessi economici di pochi – come provano i processi per corruzione, truffa e peculato in corso.

La proiezione, organizzata dalle associazioni IrregolarMente e A.P.S. Gli Irregolari, si posiziona nell’ambito degli incontri de “La Giustizia, l’Economia e la Società”, ed ha visto impegnati nel dibattito successivo l’ingegnere Paolo Rabitti, autore del libro Eco-Balle e perito ambientale in processi “eccellenti”, Elio Veltri, giornalista e politico italiano (ex sindaco di Pavia), Vincenzo Musella e Marzia Marchi di Legambiente.

Nicola Angrisano

“Una montagna di balle” (che vanta 100.000 spettatori sulla rete, 206 proiezioni in Italia e all’estero e un milione di spettatori su Current TV) è il risultato ultimo di otto anni di riprese, documentazione e ricerca in loco, di circa trecento ore di pellicola e migliaia di interviste ai cittadini, ai periti tecnici e alle parti sociali che sono impegnate nella lotta contro il più grande business del nostro tempo, quello dello smaltimento dei rifiuti.

“Il film vuole essere uno strumento di chiarimento e aggiornamento sulla questione immondizia a Napoli e in Campania, specialmente alla luce dei recenti fatti di Terzigno che tutti conoscete attraverso la televisione – ha spiegato il regista, presente alla serata – soprattutto perché il problema rifiuti va inquadrato da due punti di vista: quello delle discariche e quello degli inceneritori. Nessuna regione è esente dalla questione, soprattutto perché anche lì dove il sistema della raccolta differenziata funziona e non ci sono problemi di stoccaggio, resta presente l’ombra dei termovalorizzatori. In Emilia Romagna avete già otto inceneritori ed un altro è in costruzione a Parma, non avrete forse grandi problemi di discariche ma di sicuro bruciate tanta immondizia con i relativi danni alla salute dei cittadini, specie a causa dei microparticolati che si creano con la combustione dei rifiuti”.

Hanno fornito una lettura maggiormente “politica” Rabitti e Veltri. “La cosa più grave che io posso riscontrare in questo documentario è l’atteggiamento del Presidente del Consiglio Berlusconi – ha spiegato Rabitti – quando, nelle riprese dell’inaugurazione dell’inceneritore di Acerra, definisce eroi gli imprenditori di Impregilo, azienda di Sesto San Giovanni, e della Fibe di Genova, che hanno curato il completamento dell’impianto. Innanzitutto queste spa hanno costruito un mostro su un progetto vecchio di dieci anni e che non funziona, inoltre ci sono a loro carico e a carico di alti funzionari e personaggi politici diversi processi in corso. Sapete quanto è costato il commissariamento straordinario a firma Bassolino? Un milione e quattrocentomila euro l’anno”. “Tutto questo è aberrante – ha aggiunti Veltri – se teniamo conto poi che la metà dei rifiuti urbani e tossici viene smaltito illegalmente ad opera della Camorra. Mi chiedo allora cosa succederà quando si parlerà di scorie nucleari provenienti dalle centrali che tanto vuole il nostro governo: faremo direttamente contratti con i camorristi? Qui le istituzioni hanno delle responsabilità pesantissime, l’unica colpa dei cittadini napoletani è di aver dato fiducia a personaggi politici che non la meritavano affatto, come testimonia il 57% dei voti guadagnati da Rosa Russo Iervolino alle elezioni che la hanno riconfermata sindaco, nonostante tutto”.  

La rappresentante di Legambiente ha invece voluto avvicinare il problema dei rifiuti del napoletano alla realtà della nostra città. “Io contrappongo alla situazione campana quella di Ferrara – ha dichiarato la Marchi – giacché in una occasione pubblica Marcella Zappaterra, presidente della Provincia, ha specificato che il nostro territorio non è la Campania, mentre io sono testimone del fatto che il business dei rifiuti non è molto diverso da quello che hanno lì. Lunedì sera il nucleo che si oppone all’ampliamento della discarica Molino-Boschetti e alla costruzione di un nuovo impianto di termolisi si è esibito in questa stessa sala per dimostrare contro il progetto; nel frattempo anche nel ferrarese vediamo un gioco di poteri in cui è fortissima la convergenza di delibere ed ordinanze delle pubbliche amministrazioni verso gli interessi economici delle lobbies locali dei rifiuti”.

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