
Giulio Barbieri
“Sono troppo scomodo per la casta di questa città”. Cede il passo e si dimette dalla carica di consigliere comunale Giulio Barbieri, presidente di Io amo Ferrara. L’imprenditore, candidatosi per la seconda volta consecutiva a sindaco, dopo il rifiuto a sedersi sugli scranni del municipio nel 2004, aveva promesso alla vigilia di quelle di giugno 2009 che in caso di sconfitta avrebbe accettato il proprio posto nel parlamentino estense.
Ma dopo pochi mesi ecco la decisione, “maturata a seguito di una consapevole riflessione – afferma Barbieri -, che riguarda le dimissioni dalla carica di consigliere comunale della mia città”. Il motivo principale va ricercato nell’impegno di imprenditore che “impone, visto il difficile momento che l’economia mondiale sta attraversando, di dedicarmi a tempo pieno alla mia azienda: sono frequentemente in viaggio all’estero per aprire nuovi canali commerciali, per dare ulteriori sbocchi alla mia impresa e non è mia consuetudine ed è contro la mia natura essere un assenteista qualsiasi sia l’esperienza o la circostanza in cui mi trovo coinvolto, nel caso specifico il mio ruolo politico. Puntualizzo che se fossi stato eletto sindaco mi sarei organizzato in maniera diversa”. In secondo luogo Barbieri si è reso conto che la sua presenza in consiglio comunale “non è incisiva come vorrei per potere dare una svolta alla politica locale: purtroppo nulla è cambiato ( a parte qualche nuovo assessore che stimo e reputo di valore), il potere è ancora nelle mani di quelli di sempre al servizio dei soliti noti”.
Nel suo personalissimo addio, però, il leader della civica non rinuncia a bacchettare l’esecutivo, che secondo lui avrebbe mantenuto la stessa linea della legislatura precedente. “Probabilmente – spiega -, alla luce delle esperienze del precedente governo Sateriale, è cambiata la forma ed il modo di rapportarsi con il cittadino, ma non sicuramente la sostanza, la direzione resta quella di sempre: la nostra città è in caduta libera ed a mio avviso ha anche accelerato la corsa e fra pochi anni Ferrara e provincia con questa gestione per niente lungimirante, non avrà più beni da svendere, i debiti rimarranno quelli attuali se non aumenteranno come è possibile che accada ed i servizi saranno sempre più in regime di monopolio”.
A riprova di questo “faccio notare che nonostante il brillante risultato ottenuto da Io Amo Ferrara, che ricordo a chi lo avesse scordato ha sfiorato il 10%, nessun gruppo economico o finanziario e nessuna associazione di categoria artigiana o commerciale si è fatta avanti per renderci partecipi di un progetto costruttivo per lo sviluppo della nostra città in considerazione del fatto che comunque, “piaccia o no”, rappresentiamo la terza forza politica cittadina”. “Personalmente questo fatto mi rammarica – aggiunge Barbieri -, ma al contempo mi onora perché tutti hanno ben recepito, attori compresi, che non siamo disposti a far parte di nessun gioco, per nessuna ragione , a nessun prezzo o compromesso e per quel che mi riguarda non sono nemmeno disposto a tacere di fronte a ingiustizie ed iniquità”.
“Mi congedo dalla vita politica – conclude l’ormai ex consigliere -, se così la vogliamo chiamare e mi dispiace per tutti coloro che come me hanno creduto nella possibilità di un cambiamento e proprio per questo mi hanno votato, probabilmente non si è ancora toccato il fondo perché tutti indistintamente avvertano la necessità di una politica nuova capace di infondere fiducia ed entusiasmo nella gente e che abbia il coraggio di rompere gli schemi per rendere viva questa povera e grigia città”.
Al posto di Barbieri subentrerà il primo dei non eletti di Io amo Ferrara, Liliano Cavallari, già consigliere nel precedente quinquennio, che comporrà il gruppo consigliere di IaF insieme ad Alex De Anna e Mirko Brancaleoni.
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